Morire. Da solo. Nel freddo di un inverno a Bergamo. Una delle città più ricche d’Europa. Anno Domini 2021. Roberto Mongodi, 54 anni, senza fissa dimora, uno di quegli invisibili di cui avevamo parlato nel numero di Natale, quando uno di quegli invisibili era diventato…visibile raccontando la sua storia. La storia di Roberto invece la raccontiamo quando è finita, qui sulla terra almeno, da un’altra parte è tutta…un’altra storia. Roberto è stato trovato a Boccaleone, all’interno di una palazzina, uno stabile mai inaugurato che il gruppo Begnini aveva costruito per farci la scuola calcio dell’Atalanta. Nessuna scuola calcio lì dentro ma tanta disperazione. Lì altra gente come Roberto si trovava per scaldarsi, per ripararsi nelle lunghe e freddi notti d’inverno, uno stabile senza nessuna sicurezza ma sempre meglio che dormire sul marciapiede. L’uomo, Roberto, originario di Castelli Calepio, si era trovato senza niente, dopo aver fatto il fornaio a Sarnico e aver aperto una gelateria a Clusane, aveva perso tutto. Il suo rifugio era la palestra abbandonata in Boccaleone. “Roberto si è lasciato morire”, lo racconta Fra Riccardo Corti, il frate che gestisce la mensa dei poveri a Bergamo. Lo hanno trovato venerdì 14 gennaio, lo ha trovato un altro clochard.
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