Un listone, una fusione a caldo, perlomeno al calduccio di questo autunno che sembra la prosecuzione dell’estate con le stesse temperature. Era il 2014, Sarnico diceva addio a un sindaco che, comunque la si pensasse e lo si classificasse politicamente (negli ultimi tempi con qualche fatica di collocazione), aveva segnato la storia del paese, Franco Dometti. E già si era scatenata la solita guerra di successione (la guerra di secessione già la Lega l’aveva annacquata). La Lega che si presentava in alleanza con Forza Italia (anzi no, lo vedremo tra poco) i due simboli erano uniti sopra il nome del candidato sindaco che era Giorgio Bertazzoli e sotto il contorno del nome delle liste “Centro-Destra Sarnico”. Ma la furbata era stata cambiare la scritta, invece di “Forza Italia” c’era scritto “Forza Sarnico” che è un po’ diverso (lo spieghiamo nell’intervista a Laura Cadei).
Cosa era successo? Bastava leggere i nomi delle due liste concorrenti. In una di queste, chiamata “Sarnico protagonista” che aveva come candidata a sindaco Romy Gusmini, c’era una delle due sorelle che erano (e sono) il punto di riferimento di Forza Italia a Sarnico, Laura Cadei. Che, come leggete, parteciperà alla serata in cui si deciderà di fondere le due liste, quella capeggiata da Romy Gusmini e quella capeggiata da Pietro Arcangeli (si chiamava “Sarnico è tua”). Ambedue le liste passarono i mille voti e per l’aritmetica, unite, avrebbero ottenuto 2.007 voti a fronte dei 1.324 di Bertazzoli. Ricordando comunque che non sempre in politica la somma fa la… differenza.
Sono passati quasi cinque anni, la prossima primavera si torna a votare…
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