E la piccola Val di Scalve “tradì” la Val Seriana. Cosa è successo? Che si doveva votare il nuovo Presidente del Parco delle Orobie, un’istituzione a suo tempo molto discussa (e contestata) proprio in Val di Scalve. Poi si è fatto buon viso a cattivo gioco e il Parco c’è e non ha sconvolto l’economia della valle come si temeva. Fatto sta che c’era un patto (che adesso quasi tutti negano ma in effetti c’era) per cui le presidenze della Comunità Montane erano state tutte appannaggio di… Forza Italia, in realtà della componente che era uscita dal partito di Berlusconi per fondare un nuovo partito chiamato “Cambiamo” che fa riferimento a Giovanni Toti e in bergamasca ad Alessandro Sorte e Paolo Franco. Il patto segreto tra questa componente e il Pd era che poi la presidenza del Parco andasse a un esponente del centrosinistra, indicato nell’ex sindaco di Ardesio Alberto Bigoni. A votare per la presidenza del Parco erano in quattro, il Presidente della Provincia e i tre presidenti delle Comunità Montane interessate (Val Brembana, Val Seriana e Val di Scalve). Le due valli Brembana e Seriana avevano chiesto di rinviare la nomina per trovare un candidato condiviso, insomma non volevano più l’attuale presidente Yvan Caccia. Gli scalvini invece volevano confermarlo, così come il delegato alla montagna, l’ex sindaco di Rovetta, Stefano Savoldelli, che rappresentava la Provincia. 2 a 2 quindi?…
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