SCENARI La Lombardia chiede l’election day ma… per le elezioni anticipate regionali. E se Maroni si dimettesse entro metà luglio?

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Il Presidente della Regione Roberto Maroni l’idea ce l’ha e l’ha confidata ai suoi: “Mi dimetto entro il 12 luglio e si va alle elezioni anticipate”. Non quelle nazionali, quelle regionali. In una riunione del centrodestra, fatta in valle Seriana, il disegno è emerso abbastanza nitido: c’è un referendum già fissato per domenica 22 ottobre quando tutti i lombardi aventi diritto di voto saranno chiamati a dire Sì (come si fa a dire No?) perché la Regione Lombardia abbia più “competenze”. Il referendum non sposterà un euro in più da Roma a Milano, ma servirà solo a “rafforzare” il potere contrattuale del futuro Presidente della Regione nei riguardi del futuro Presidente del Consiglio (dopo le elezioni di primavera per il nuovo Parlamento). Siamo proiettati nel futuro incerto di chi saranno i due interlocutori del futuro.

Uno dei due uscenti (Maroni e Gentiloni) sta pensando di sparigliare le carte. Mentre va in Tv chiedendo a gran voce di risparmiare soldi e prevedere l’election day per la prossima primavera, unendo le elezioni del Parlamento con quelle della Regione, tacendo ovviamente sul fatto che si spendano qualcosa come una cinquantina di milioni per un referendum che non produce alcun risultato concreto, sotto sotto pensava a un altro tipo di election day, tutto lombardo, preparando un percorso che brucerebbe tutti sul tempo. Non è detto riesca, ma lo tenta….

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