Stimatissimo Direttore, ho letto il suo articolo del 23/11 in merito allo smantellamento della seggiovia Schilpario-Epolo e le chiedo la disponibilità per pubblicare alcune mie considerazioni per dare ai lettori la possibilità di trarre le proprie conclusioni.
La realizzazione dell’impianto avvenuta ed inaugurata nel 2006 è stata favorita, oltre ad un apporto di capitali privati, da un cospicuo finanziamento regionale, dalla cessione alla società di un terreno di proprietà comunale valutato con perizia asseverata 645.000 euro e dall’inserimento nel pgt, da parte del comune, di una possibilità edificatoria, su terreni di proprietà della società che realizzava l’impianto, di 31.000 metri cubi.
A garanzia di questa operazione, è stato necessario da parte del Comune sottoscrivere con il privato una convenzione d’intenti. Con un po più di oculatezza e perspicacia, all’allora sindaco Gianmario Bendotti, sarebbe bastato inserire in convenzione, oltre all’ovvio impegno della realizzazione dell’impianto, l’obbligo, da parte della società costruttrice, di farlo funzionare per un certo numero di anni e il divieto di poterlo smantellare fino al termine della sua vita tecnica, due righe che avrebbero evitato tranquillamente quello che è successo..
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