SCHILPARIO – Philippe, dalla Francia a Schilpario: “Sono finito qui per caso e qui ho deciso di cambiare vita. Imparo il dialetto, aiuto chi ha bisogno e…”

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Philippe scandisce le parole. Piano piano. Come a pesarle. Come a respirarle. Come a scalarle. Come chi va in montagna. Passo dopo passo. Fino in cima. E in cima ci si trova quel Paradiso interno che fa stare bene. Philippe un francese a Schilpario. Per viverci. Per restare. Questa è la storia di un uomo, 59 anni che ha deciso di ripartire. E ripartire da qui. Nuovo paese. Nuova gente. Nuova lingua, ma non pensate all’italiano ma al dialetto scalvino, nemmeno bergamasco. Nuova cittadinanza. Settimana Santa, lunedì mattina, Philippe è a Schilpario, nella sua Schilpario e racconta: “Sono arrivato il 31 maggio dello scorso anno – spiega con un forte accento francese, per lo scalvino c’è tempo – sono nato in Francia, a Versailles, la città di re Luigi XIV, ho studiato Economia nei pressi di Parigi e poi ho deciso di seguire la mia strada e la mia strada era la montagna. Sono andato a vivere sul massiccio del Giura, al confine tra Francia e Svizzera, poi sono stato 8 anni in Bretagna, mi mancava la neve, l’inverno, io amo la montagna anche per questo, e così sono tornato sul Giura ma nella parte svizzera della montagna”. Di cosa vivevi? “Facevo il giornalista, l’ho fatto per 20 anni, poi quando sono entrato in Svizzera ho fatto il postino, in poco tempo sono diventato responsabile informatico e responsabile delle risorse umane e poi…ho dovuto divorziare, non ho voluto ma dovuto, scrivilo”. Philippe sente forte l’esigenza di cambiare vita: “Dovevo andarmene”. E come sei finito a Schilpario? “Nel 2020 ero con la mia ex moglie in Val Poschiavo, vicino al Bernina, in vacanza, il tempo era bruttissimo e avevamo deciso così di spostarci e andare a Lovere a fare il bagno al lago. Era estate. Ma c’era un incidente…

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