La colazione al volo mentre accendo l’auto, la maglietta infilata di fretta, il vento di settembre che ti fa capire che è ora di girare pagina, i mucchi di foto di ragazzi e bimbi immortalati sui social nel loro primo giorno di scuola. Un inizio che è comunque diverso. Quasi sette mesi, che sono infiniti o velocissimi per un ragazzo, in mezzo un fine inverno, una primavera e un’intera estate. Mica le mezze stagioni. Macchè. E in mezzo mucchi di mascherine, pc insultati per anni da nonni e genitori che si sono rilevati un toccasana per non isolare i ragazzi, un numero di torte mai impastate prima d’ora giusto per passare il tempo. E forse questo lungo e infinito stop ai genitori ha fatto bene, abituati da sempre a criticare questa scuola italiana, bistrattata e troppe volte abbandonata a sé stessa che invece nel silenzio dell’assenza ha fatto capire quanto serviva e quanto serve. Un po’ come gli stessi genitori per i figli, che ci si accorge quando non ci sono più E allora questa scuola impariamo a difenderla, che senza istruzione si finisce a menare cazzotti a caso come è successo nei giorni scorsi a qualcuno, che senza istruzione il mondo si ferma dietro la porta di casa o al box dove abbiamo parcheggiato l’auto, senza istruzione l’orizzonte si stoppa dietro l’angolo. Senza istruzione non si sogna più. E i sogni sono come il pongo, plasmano il mondo, lo ricreano, lo cambiamo, ogni notte. Sognare è quella immaginazione che riempie l’uomo di potere creativo, che se l’avessimo con noi anche di giorno farebbe di ogni uomo Dante, Bill Gates o Shakespeare. Fai bei sogni Mattia. Anzi, falli con qualcun altro. Insieme valgono di più.
Il ritorno tra i banchi di scuola
Sono 134.774 le studentesse e gli studenti delle scuole bergamasche statali al ritorno in classe il 14 settembre 2020, 1.265 in meno rispetto ai 136.039 del 2019/2020.
Il numero di bambini nelle 376 sezioni delle scuole dell’infanzia è pari a 8.747 (-152, 8.899 nel 2019/2020). Le scuole primarie scendono a 47.922 alunni (ben 1.545 in meno, erano 49.467) in 2.357 classi di cui 420 a tempo pieno. Le scuole secondarie di primo grado accolgono 31.331 studenti (-140, 31.471 nel 2019/2020) in 1.447 classi di cui 261 a tempo prolungato.
Le secondarie di secondo grado (istituti superiori) in salita costante registrano, dalla prima alla quinta, un incremento di 572 studenti, da 46.202 del 2019/2020 (di cui 967 nei corsi serali) ai 46.774 di quest’anno (916 nei serali, di cui 395 ai tecnici, 330 nell’istruzione professionale e 191 nei percorsi Ifp), ospitati in 1.986 classi (47 nei serali).
Analizzando gli iscritti ai vari indirizzi, il 44,95% degli studenti delle superiori statali del diurno frequenta i licei, che contano 20.613 studenti (+221), in decremento di 0,13 punti rispetto al 45,08% dello scorso anno scolastico 2019/2020, in 858 classi; il 38,22% frequenta l’istruzione tecnica che sale a 17.526 (+549): 0,69 in più rispetto al 37,53% del diurno nel 2019/2020 in 736 classi.
Guardando l’intero comparto professionale diurno, la percentuale di studenti, ancora in leggera discesa, si ferma a quota 16,83% contro il 17,39% del 2019/2020. In particolare quest’anno il 14,52% frequenta l’istruzione professionale che ha dalla prima alla quinta diurno 6.657 studenti (+101), lo 0,03 in più rispetto al 14,49% del 2019/2020 in 290 classi. Il 2,31% è iscritto ai percorsi di istruzione-formazione professionale (Ifp) statali con 1.062 studenti (-248), in diminuzione dello 0,59 sul 2,90% del 2019/2020 in 55 classi.
Le prime superiori ospitano 10.620 studenti (+6, 10.614 nel 2019/2020) in 418 classi di cui 123 studenti nei serali dell’istruzione tecnica e del comparto professionale in 6 classi. Il 44,52% degli studenti delle prime superiori statali del diurno frequenta i licei (-0,82 punti rispetto al 2019/2020) con 4.673 studenti (75 in meno) in 177 classi; il 40,43% frequenta l’istruzione tecnica (+1,69) con 4.244 (187 in più) in 164 classi; il 13,59% l’istruzione professionale (+0,25) con 1.427 (30 in più) in 62 classi. Scendono all’1,46% i percorsi Ifp (-1,12) con 9 prime e 153 studenti: numero quasi dimezzato rispetto ai 270 studenti del 2019/2020 (117 in meno).
L’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo (http://bergamo.istruzione.lombardia.gov.it) secondo l’organico dell’autonomia (Legge 107 del 2015) gestisce per le statali 13.932 posti in totale per i docenti e 3.535 posti per gli Ata, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. I posti per i docenti comprendono i 2.418 del sostegno per favorire l’inclusione dei 4.836 studenti disabili (erano 4.748 dodici mesi fa) di cui 1.325 con disabilità grave (fra i quali 55 inseriti nelle scuole potenziate). Si conferma un rapporto medio provinciale di un docente di sostegno ogni due alunni con disabilità.
Scuola multietnica, i marocchini sono i più numerosi, seguiti da albanesi, rumeni, indiani e senegalesi. Studenti e studentesse con cittadinanza non italiana hanno incontrato un incremento numerico progressivamente sempre più contenuto negli ultimi undici anni.
Alle scuole statali nel 2019/2020 (dato al 6 marzo 2020) gli alunni con cittadinanza non italiana erano 23.351 (il 17,2% del totale), 244 in più rispetto ai 23.107 di marzo 2019: nell’infanzia il 27,46% (2.451 alunni con cittadinanza non italiana, 5 in meno), alle primarie il 20,42% (10.579, 215 in più), alle secondarie di primo grado il 18,55% (5.779, 229 in più), alle secondarie di secondo grado il 10,35% (4.542, 195 in meno). Il 38% degli studenti delle superiori statali con cittadinanza non italiana frequentava l’istruzione tecnica, il 26% l’istruzione professionale, il 26% i licei e il 10% gli Ifp.
Alle statali i nati in Italia sono l’88,70% nell’infanzia, 78,28% nelle primarie, 67,78% alle secondarie di primo grado, il 48,19% nelle secondarie di secondo grado. Sono 1.103 (4,72%) i nuovi arrivati in Italia (NAI).
Le istituzioni scolastiche sono 141: 98 istituti comprensivi, 41 istituti secondari di secondo grado e 2 centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
(nella foto la scuola Media di Sovere, da anni all’avanguardia sotto tutti i punti di vista)