(M.B.) Il secondo scrutinio per il futuro presidente della Repubblica si è chiuso ieri con un nuovo nulla di fatto. Ancora un grandissimo numero di schede bianche, 527 su 976 votanti, 38 schede nulle e 125 voti dispersi. Ma nel frattempo sono sempre aperte le trattative tra le diverse coalizioni, che ieri si sono riunite in rispettivi vertici per scegliere i nomi “quirinabili”. In mattinata Matteo Salvini afferma che il futuro presidente sarà senza alcun dubbio vicino al centrodestra, ma senza alcuna tessera di partito; Letta invita a non presentare nomi divisivi ma di cercare la più ampia convergenza e collaborazione: è prioritario scongiurare la possibilità di creare spaccature interne allo Stato. Il risultato: la rosa del centrodestra è formata da Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio. La sinistra riconosce il valore della proposta, ma afferma che “nessuno dei tre è votabile”. D’altra parte Letta, Conte e Speranza sono d’accordo sul non contrapporre una nuova rosa: lo schieramento “muro contro muro” non porterebbe a niente, l’Italia non può permetterselo. La proposta è quella di “rinchiuderci in una stanza pane ed acqua finchè non arriviamo a una situazione condivisa”, come afferma il segretario del Pd. Il timore è che la destra spinga su Casellati, l’attuale presidente del Senato, opzione ritenuta divisiva e potenzialmente rischiosa per la stabilità della coalizione di centrosinistra.
Sono intanto le 20:19 quando si chiude lo scrutinio: Maddalena e Mattarella ancora sul podio, entrambi con 39 voti, mentre tra i nomi più “particolari” troviamo Claudio Baglioni, Mauro Corona e Roberto Mancini. Certo un modo simpatico per allontanare la noia di queste giornate di elezioni, ma che forse non dà alla politica italiana l’immagine appropriata.