Diego lo incontravi in paese, il sorriso non gli mancava mai, neanche negli ultimi mesi, da quando era sulla sedia a rotelle, spinta da sua moglie Giulia e magari accompagnati dal loro piccolo Carlo Emidio, che al papà assomiglia in modo impressionante. Loro tre, nella loro Selvino. Diego tre anni fa aveva sentito le prime avvisaglie della Sla, che non gli ha più concesso tregua. Ma anche lui tregua non se l’è data, ha vissuto ogni giorno allo stesso modo di prima, con la stessa passione per tutto quello che faceva, che amava. Lui che aveva chiamato suo figlio con il nome del nonno che se ne era andato anche lui troppo presto, lui che come tanti selvinesi aveva un passato nelle fila dello Sci Club del paese, lui che aveva giocato a calcio nella Nuova Selvino, lui che a 26 anni era diventato sindaco, animato da una passione infinita per il proprio paese.
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