Diffamazione con le aggravanti “di aver commesso il fatto con mezzo di pubblicazione” e “la recidiva reiterata”. È questa l’accusa che il Pm Chiara Treballi alla conclusione delle indagini preliminari ha rivolto all’imprenditore 46enne di Cremona che aveva pubblicato foto e video privati di don Lorenzo Micheli ottenuti durante una chat. Secondo il racconto dell’imprenditore, tutto sembra essere iniziato quando l’ex arciprete gli aveva chiesto l’amicizia su Facebook, pensando che lo volesse contattare per i viaggi che la sua agenzia organizza per andare a Roma dal Papa, o per avere informazioni per organizzare eventi in oratorio. Dai messaggi, che a quanto pare sarebbero diventati sempre più ambigui, si era poi passati alla videochiamata, diventata il centro dello scandalo.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 23 AGOSTO