Il sorriso nascosto dietro la mascherina, gli occhi che raccontano l’entusiasmo, la storia e la voglia di guardare avanti con un tocco di ottimismo che fa bene all’anima. È una mattinata di fine gennaio, il sole illumina la vetrina di Luxaly, lo showroom di Songavazzo dove ci aspettano Luigi Raimondi e la moglie Désirée. Sono proprio loro che ci accompagnano in questo mondo fatto di moda, di sartoria, di abbigliamento da uomo e di passione. Tanta, tantissima. Si respira nelle pieghe di ogni sguardo, di ogni parola. “Non ci siamo mai fermati nonostante questo periodo difficile, anzi, come si vede sui nostri social, stiamo promuovendo il nostro shooting invernale in collaborazione con il MAT, il Museo Arte Tempo di Clusone. Siamo riusciti a valorizzare i tesori che abbiamo sul nostro territorio, una piccola azienda che esporta i suoi prodotti Made in Italy e l’arte… la loro fusione è stata qualcosa di unico. Questo primo shooting fa parte di un progetto che vorremmo portare avanti, attraverso le nostre campagne pubblicitarie e i social valorizzare il nostro bel territorio, un ‘simbolo’ per aiutarci a rilanciare la nostra terra e il nostro saper fare, in questo momento difficile. Per questo siamo molto grati al MAT e al Comune di Clusone per l’appoggio che ci hanno dato da subito, per aver capito l’importante che ci hanno dato da subito, per aver capito l’importanza del messaggio che moda, arte e cultura possono essere ‘usate’ in questo periodo difficile per dare una svolta”.
Partiamo dallo showroom, da Songavazzo, da un piccolo centro che per loro è il centro del mondo. “Perché Songavazzo? Perché non in città? Ce lo chiedono in molti – spiega sorridendo Luigi -, e a tutti cerchiamo di dare una risposta. Se fossimo in città, la gente delle valli ci chiederebbe il motivo per cui non siamo rimasti qui e viceversa. Abbiamo clienti che arrivano da Como, Varese, Milano e tutti vengono qui perché arrivare da Luigi e Désirée non significa soltanto entrare in un negozio bensì entrare in una famiglia… si sentono a casa. Tornando alla scelta di Songavazzo, non c’è un vero motivo, semplicemente questo è il nostro paese. Un giorno, era luglio del 2016, mentre stavamo passeggiando, un cartello con scritto affittasi ha attirato la mia attenzione e quindi la scelta di aprire qui lo showroom. All’inizio qui c’era anche il magazzino, poi piano piano, grazie all’aiuto di nostro figlio Eric, che lavora nel mondo dell’arredamento e dell’interior design, siamo riusciti a creare qualcosa di particolare e raffinato…
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