Tre generazioni. Un negozio. Che nella sua lunga storia ha cambiato sede, si è ampliato e non ha mai mollato. Adesso è l’unico negozio di alimentari di Songavazzo. E da qualche giorno ha ricevuto da Regione Lombardia il riconoscimento di attività storica. L’Alimentari Meller di Songavazzo ha sulle spalle quasi un secolo di vita. “Il negozio è stato aperto il 6 gennaio 1923, il giorno dell’Epifania, da mio nonno Amadio Meller e da mia nonna Giulia Ghitti – inizia a raccontare Giulio Meller, l’attuale gestore -. Avevano ritirato una vecchia cooperativa, che aveva sede nella piazzetta, all’inizio del paese”. E così vanno avanti per una quindicina d’anni. “L’hanno portato avanti fino al 1937, quando mio nonno è morto. Ad aiutare mia nonna è così subentrato mio papà, Carlo Meller, che era il terzo di cinque fratelli e a soli 14 anni era andato ad imparare il mestiere di panettiere da un suo zio, che era proprio panificatore, a Nembro. È stato l’unico dei suoi fratelli a portare avanti l’attività”. A gestire ufficialmente la rivendita resta la nonna fino al 1970, anno della sua morte. “Il negozio vendeva tabacchi, pane e generi alimentari. Qui in paese una volta erano in tanti, forse arrivavano a cinque piccoli negozietti. Il loro è sempre stato nella piazzetta, dove erano in affitto. Successivamente, a metà degli anni ‘50 hanno comprato questa casa e hanno spostato definitivamente l’attività in questa sede costruendo il nuovo negozio, il forno e il laboratorio per la panificazione”. Nel frattempo, all’inizio degli anni ’60, la famiglia si allarga. “Mio papà si è sposato nel 1962 e così è subentrata in negozio anche mia mamma, Iside Ghitti. Loro due sono andati avanti fino al 1996, quando poi siamo subentrati io e mia moglie, Margherita Balduzzi”. Giulio e Margherita fino a quel momento erano indirizzati su una strada diversa. “Ho studiato da elettrotecnico e ho fatto per cinque anni il manutentore elettronico sulle macchine utensili, poi per altri cinque anni ho lavorato a Bergamo facendo i dimensionamenti per macchinari prevalentemente tessili. Mia moglie, invece, lavorava come impiegata in una ditta di Clusone. Quando i miei sono andati in pensione, di fronte alla prospettiva di chiudere a breve, abbiamo deciso di farci avanti noi due. L’abbiamo ritirato e rinnovato”. Con la terza generazione dei Meller il negozio, infatti, è cresciuto. “La superficie di vendita è quasi triplicata. Abbiamo ingrandito il negozio e abbiamo tolto il forno: non facciamo più il pane noi direttamente. L’ampliamento risale al 1999 ed è stata una scelta dettata dalla volontà di fare una famiglia e poter seguire i nostri figli lavorando praticamente a casa. Abbiamo avuto tre figli, con la fortuna di crescerli da vicino”. Giulio, che ora ha 55 anni, e Margherita, 53, si trovano così a lavorare insieme. Che non è sempre facile per una coppia. “Noi ci siamo trovati bene, ci siamo suddivisi i compiti: alcuni fornitori, per esempio, li seguo io, alcuni mia moglie. Siamo sempre andati d’accordo e siamo contenti”.
La scelta di rilevare il negozio e partire per una strada diversa ha comportato indubbiamente delle difficoltà, ma anche tante soddisfazioni. “Sapevamo che a livello economico non era una buona idea, il lavoro dipendente garantisce più sicurezze e certamente meno giorni lavorativi. Ma abbiamo voluto dare priorità alla famiglia. I lavori per l’ampliamento hanno rappresentato un investimento molto forte, purtroppo in quel periodo non c’era nessun aiuto o contributo e abbiamo dovuto intraprendere un grosso impegno economico, ma siamo riusciti a far fronte a tutto e a mandare avanti la famiglia”…
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