Era il mese di marzo del 1907 quando l’ingegner Luigi Cortese, ricevuto l’incarico dal Comune di Songavazzo, si mette al lavoro per la progettazione del ponte. Progetta un’opera che non è solo lo scavalcamento di un corso d’acqua ma diventa l’attraversamento in quota della Valle del Valeggia. Disegna tre grandi archi adorni di pietre bugnate, sorretti da due piloni e da due poderose spalle profondamente incastrate nei fianchi della valle.
Questo progetto sembrava essere la soluzione che tutti si aspettavano. Nel 1910 con l’impianto della nuova struttura in cemento armato, segno di mutamento e di progresso, cambia non solo la fisionomia architettonica del ponte, ma anche il segno, il prolungamento, il punto di saldatura tra il passato e il presente, tra innovazione e tradizione. Terminato nel 1910, è stato inaugurato il 3 luglio 1911. La ditta vincitrice dell’appalto fu la Diss & C. di Düsseldorf e il cemento utilizzato era quello della “Società Italiana dei Cementi e delle Calci Idrauliche – Società Riunite Italiane e Fratelli Pesenti”, divenuta Italcementi nel 1927. È uno dei primissimi ponti in cemento armato costruito in Italia.
FATTI CURIOSI. Un contrabbandiere di sigarette di Rovetta a cui i finanzieri avevano dato la caccia inutilmente per molto tempo…
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