SOVERE – Federica e Gimmy in cammino da anni: “Zaino in spalla, sacco a pelo e gli 8 cammini d’Europa, più camminiamo e più ci svuotiamo di quello che non serve…”

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Federica e Gimmy. Due fidanzati? Macchè, due atleti in erba che puntano alle Olimpiadi. Nemmeno. Due persone, marito e moglie, giovani pensionati che hanno fatto del ‘cammino’ uno stile di vita. E una vita con uno stile diverso. Questa è la storia di due persone che hanno deciso di scoprire non solo un pezzo di mondo ma soprattutto quel pezzo di mondo che ognuno ha dentro di sé e non sa nemmeno di averlo. Federica  e Gimmy sono appena tornati dall’ultimo camminO, quello ‘primitivo’, il più duro, qualcosa come 8500 metri di dislivello in pochi giorni, l’altezza dell’Everest in pratica. Ma facciamo un passo indietro, o meglio, un cammino indietro: “Ero in pensione da poco – racconta Federica – eravamo andati n camper dove comincia il cammino frnacese, era il 2017, eravamo iscritti alla maratona di Venezia e cosi già che eravamo li abbiamo pensato di allenarci, abbiamo visto che si raccoglievano le credenziali al termine di ogni cammino, erano 30 tappe e noi in 14 giorni di ferie non ce l’avremmo mai fatta, così abbiamo pensato di percorrerlo in maniera diversa, una tappa Gimmy e io intanto andavo ad aspettarlo all’arrivo col camper, poi partivo io per la seconda e avanti cosi, e in 14 giorni lo abbiamo completato, l’ultima tappa l’abbiamo fatta insieme. E lì è scattato qualcosa, abbiamo capito che il cammino non era solo muoversi era qualcosa di diverso, di unico, così abbiamo deciso di diventare dei veri pellegrini”. Detto fatto, sacco a pelo e zaino, aprile 2018, si parte per il cammino portoghese, da Porto a Santiago, 250 km: “All’inizio – continua Gimmy – devi prendere le misure con te stesso e con il resto del mondo, nel senso che ti devi dimenticare gli alberghi e le comodità, si dorme negli ostelli, alcuni sono fatiscenti, magari ha un bagno per 20 persone, ti devi organizzare ma è questo lo spirito del cammino, sei solo con te stesso ma nello stesso tempo sei te stesso in mezzo al mondo”. Federica e Gimmy due volte all’anno spengono il mondo, e accendono il cuore, oltre che le gambe e si mettono in cammino, e sono 8 quelli che hanno portato a termine: il cammino francese, il cammino portoghese da Porto, la Rota viventina Fischerman trail, la Siviglia capi S. Vincente,  il Cammino del Nord, la Via Algarviana, Lisbona – Porto e il Cammino Primitivo. In cammino Federica e Gimmi conoscono se stessi e un’umanità che altrimenti non avrebbero mai avuto modo di incontrare ma questo è il senso del cammino. Che cos’è un passo? È il possibile di fronte al tutto. “Purtroppo avendo mia mamma che ha una certa età non posso stare vita troppo tempo – continua Federica – e così ci organizziamo due volte all’anno ma ormai camminare fa parte del nostro dna e non possiamo più rinunciarci e nel viaggio conosci persone incredibili. Abbiamo incontrato un nonno con il nipote, due messicani, si alzavano prestissimo al mattino perché il nonno ha una certa età e camminavano piano, noi partivamo dopo, quando li raggiungevamo Gimmy faceva partire l’inno messicano ed era sempre una festa, e abbiamo scoperto che questa persona era coltissima, ci ha raccontato tutti i collegamenti storici delle varie tappe, è stato bellissimo ascoltarlo. Quando ci siamo salutati l’ultimo giorno piangeva e ci ha detto che la sua casa in Messico è la nostra casa, ci rivedremo. Sulla strada abbiamo incontrato anche una persona che a vederlo non gli avresti dato un euro e invece era un professore di Monterray che parlava 4 lingue, un mondo di cultura e di curiosità”.

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