SOVERE – Federica, ‘Sovere Futura’, il bucaneve, Mauro, Giulia, Alessandro, la Banca, la scuola, i concerti e ora la candidatura a sindaca

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1995

Federica, il futuro, o meglio, Sovere Futura, un bucaneve, la Juventus, Mauro, Giulia, Alessandro, Ida, Fiorenzo, i numeri, la Banca, la scuola. Posso fermarmi qui. Ma anche andare avanti con altre parole, che unite come i puntini di un gioco enigmistico, portano a un nome e cognome: Federica Cadei. Che arriva in redazione poco dopo le 13,30, ha appena staccato dal lavoro, in Banca, reparto investimenti, roba che scotta in un momento caldo come questo di conflitti mondiali e inflazione alle stelle. Federica, soverese, papà originario di Parzanica, figlia unica, sposata, due figli. Cominciamo: “Asilo, Elementari e scuole Medie a Sovere. Poi Liceo Scientifico a Lovere, dopo il diploma mi sono iscritta Lingue e Letteratura Straniera a Bergamo”. Quando da piccola ti chiedevano cosa volevi fare da grande cosa rispondevi? “L’archeologa. Mi vedevo a fare la guida nei musei. Avevo anche pensato di iscrivermi a una facoltà inerente alla conservazione dei Beni Culturali ma voleva dire andare via di casa, io sono figlia unica, i miei genitori separati e non me la sono sentita di lasciare sola mia madre. Ho scelto così Lingue a Bergamo, indirizzo artistico, così in qualche modo rientrava anche la mia passione”. Durante l’Università anche l’Erasmus: “Una bellissima esperienza, sei mesi a Siviglia, una città fantastica, era il 2002, avevo 23 anni, l’età giusta per viaggiare un po’ da sola, un’esperienza da fare. Poi sono tornata in Italia, mi sono laureata, ho fatto qualche lavoretto e poi sono entrata in Banca, Clusone, poi Endine, un anno e mezzo a Darfo e poi di nuovo a Clusone, mi occupo di investimenti”. Per ora. Perché Federica, candidata sindaco alle prossime elezioni, lista unica, a meno di sorprese dell’ultimo momento, sarà sindaca a tempo pieno: “Ho dovuto fare una scelta, ho due figli, una famiglia, e se voglio seguire anche il Comune non posso certo rimanere anche in Banca”. Classe 1979, idee chiare, anche nell’amore: “Sono una…mosca bianca, ho conosciuto mio marito che avevo 16 anni, Mauro, lui è del 1974, credo di averlo conosciuto in un locale di Sovere, al Cinderella, frequentavamo la stessa compagnia, io ero in terza superiore, è stato il mio primo e unico grande amore, siamo ancora insieme dopo tantissimi anni e stiamo bene insieme”. Sempre insieme tranne i sette mesi dell’Erasmus, Federica sorride: “Già, una prova d’amore superata”. Mauro, anche lui Liceo Scientifico ma a Clusone, poi Ingegneria Gestionale a Dalmine, ora direttore di un’azienda sempre a Sovere. Tutti e due bravi a scuola: “Io galleggiavo, me la cavavo, lui invece era più studioso di me”. Studioso e calciatore, un passato nelle giovanili dell’Atalanta, poi in Eccellenza, difensore: “Andavo a vederlo ogni domenica da quando avevo 16 anni, passava mio suocero a prendermi, allora giocava a Casssano, poi Zanica, insomma, abbastanza lontano”. E grazie a Mauro sei diventata juventina, Federica sorride: “Se volevo entrare nella loro famiglia….a parte gli scherzi, ho iniziato a masticare calcio e ho scoperto che mi piaceva e mi piace”. Mauro e Federica si sposano a maggio del 2004, nel 2007 nasce Giulia: “E Alessandro nel 2010, ho partorito due …vitellini, Giulia pesava quasi 4 Kg e Alessandro era 4,10 kg”. Giulia frequenta il Liceo Linguistico a Calcinate, Alessandro la Prima Media a Sovere e segue le orme del papà, gioca a calcio nel Breno, anche lui difensore…

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