Un poker di opere pubbliche in testa e sulla carta, e a breve anche sul terreno, molti altri progetti, 10 ore al giorno in Comune, un marito che per ora non la lascia…due figli, un sindaco ‘emerito’ che le dà una mano e un gruppo nuovo per sentire addosso la spinta di una nuova energia. I primi 100 giorni di Federica Cadei sono così, da passarci le notti a sognare e pensare una nuova Sovere, che viene avanti, eccome se viene avanti: “I miei primi 100 giorni? Beh, belli intensi, forse ho sbagliato le misure all’inizio, pensavo di dover stare meno in Comune e invece ogni giorno le mie 10 ore le faccio, ci sono tante cose, veramente tante, alcune le avevamo lasciate in sospeso quando stavamo chiudendo la precedente amministrazione e quindi ora si corre ma va bene così”. Dalla banca al Comune, com’è stato il cambio? “Una scelta di vita, sono felice, sento che è la mia strada”. Gruppo nuovo: “Un gruppo che ha voglia di fare, entusiasmo, che si deve abituate alle tempistiche pubbliche che sono lunghe, anche io cinque anni fa ero così, ma poi capisci che i tempi tecnici non li cambi, li devi accettare. Comunque i nuovi ci mettono i puntini sulle i, fanno bene, vogliono sapere tutto e mettersi in gioco, ben venga questo entusiasmo”. Sindaca di Sovere, prima donna a esserlo, cosa ti chiede la gente quando la incontri? “Innanzitutto vorrei uscire di più, tra la gente, sul territorio, ci sarà tempo, adesso passo molte ore in Comune, la gente è contenta, capisce e percepisce lo sforzo che stiamo facendo”. I tuoi? “Orgogliosi, non lo dicono ma si vede”. I tuoi figli? “Beh, loro quando mi vedono uscire la sera per riunioni sono meno contenti però dai, i nostri spazi ce li ritagliamo. Ci sono molti impegni istituzionali e dobbiamo esserci e questo la mia famiglia lo capisce. Quest’estate ci siamo presi un momento per andare al mare insieme, è stato importante, anche se non stacchi mai del tutto, nemmeno in ferie”. Poker di opere pubbliche. Cominciamo, la nuova biblioteca dove ora c’è l’ex bocciodromo, progetto leggermente ridimensionato causa aumento dei costi: “Abbiamo chiuso il progetto – continua Federica Cadei – con un po’ di mal di pancia, ma non si poteva tornare indietro, o lo facevamo ora o mai più, non è stata una scelta presa a cuor leggero, siamo passati da un progetto di 895.000 a uno di un milione e mezzo, così ci siamo seduti e abbiamo rivisto il progetto, per quanto potevamo rivederlo, ci avevano presentato alcune modifiche ma poi abbiamo deciso per questa soluzione, che andava a ridurre ma non a stravolgere, viene così a crearsi una sorta di porticato che da continuità verso l’orto didattico”. Biblioteca che si snoda lungo tutto un piano, con uno spazio per anziani o per una sorta di spazio libero: “Uno spazio aperto coperto dove si potrà stare insieme, giocare a carte, stare insieme, di fronte all’orto didattico, in mezzo al verde”. Ex filanda: “Abbiamo presentato un progetto alla Conferenza dei Servizi, sto premendo per un passaggio con la Sovrintendenza, non voglio lasciare nulla di intentato, c’è una prescrizione che secondo noi non ha molto senso e speriamo di riuscire a modificarla”….
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