SOVERE Il convento di Sovere? In mano a un frate accusato di abusi e…

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Il pellegrinaggio della Via delle Grazie (dove peraltro è stato dimenticato il santuario della Madonna di Cortinica di Tavernola e ci sono errori madornali e sviste sul programma), una corsa in fretta e furia a cercare fondi a… fondo perduto, la sistemazione del convento, l’annuncio con volantino della data del 3 agosto con annessi fuochi d’artificio (poi smentito dal Comune di Sovere) e una nuova data, quella del 24 agosto, dell’inaugurazione dei lavori al convento. Che riguardano solo una parte del grande complesso, il più antico convento dei Cappuccini della Lombardia.

E ora il fulmine, non tanto a ciel sereno, in quanto in passato anomalie ne erano già state segnalate parecchie, compresa la protesta di alcuni profughi in gestione alla cooperativa (che ha in comodato gratuito il Convento, da che i frati se ne sono andati, la cooperativa “Rinnovamento”) ai colli di San Fermo dove avevano bloccato la strada perché erano isolati in un casolare. E ora l’accusa di abusi, botte e minacce al deus ex machina della Cooperativa Padre Antonio Zanotti (mettiamoci pure anche l’incidente di un profugo annegato lo scorso anno nelle acque del lago di Endine) e il quadro è completo.

Ma ora l’accusa con tanto di filmini e foto hard che sono finiti dritti in Vaticano e alla Procura di Roma e a Sovere l’aria, anche se siamo in piena estate, comincia a essere davvero gelida. Un ragazzo straniero ha messo tutto nero su bianco, e dopo 4 anni nella Comunità di Padre Antonio, fondatore appunto della Comunità di accoglienza per profughi e minori in difficoltà ‘Oasi 7’, adesso è stato trasferito in un luogo protetto. Il ragazzo sarebbe stato costretto a diventare l’amante di un frate cappuccino, minacciato e picchiato quando aveva tentato di scappare. Non semplici parole ma testimonianze con filmati e foto hard già depositate in Vaticano e alla Procura di Roma.

Il giovane avrebbe anche tentato il suicidio. E secondo le prime ricostruzioni non è un solo caso, anzi, altri due ragazzi hanno già depositato presso lo studio Bernardini De Pace la loro testimonianza, e lo studio ha un pool di avvocati agguerrito…

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