SOVERE – Il secolo di Emerenziana: il marito Martino e la figlia Anna, il viaggio di nozze a Parigi e quel ‘bicchiere mezzo pieno’

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In uno dei due centri storici di Sovere, nell’antico borgo di San Martino, Emerenziana Gervasoni abita ancora nella casa in cui è nata un secolo fa, il 18 gennaio del lontano 1924. Da alcuni anni vive insieme alla figlia Annamaria, che dopo lunghi anni passati a Bergamo per lavoro, una volta andata in pensione è tornata a Sovere per accudire l’anziana madre. Ed è proprio la figlia che rivela un simpatico aneddoto sulla data di nascita della mamma.

Io ho sempre pensato che fosse nata il 17 gennaio, perché era lei stessa che lo diceva, ricordando quello che le veniva detto da mia nonna. Però, sui documenti del Comune e della Parrocchia è indicato il 18. Io l’ho comunque sempre festeggiata il 17”. In passato capitava di frequente che un bambino nascesse, magari di sera, e si andasse il mattino dopo a denunciarne la nascita.

Il centesimo compleanno lo abbiamo festeggiato a scaglioni. Lei ha infatti diversi nipoti che vivono in vari paesi: Sovere, Lovere, Ranica, Bergamo e Como. Sono venuti tutti a festeggiarla, anche quelli più lontani, ma in giorni diversi, da mercoledì 17 a sabato 20. C’è infatti da dire che, per i miei cugini, lei non è ‘una zia’, ma ‘la zia’. È sempre stato il fulcro della nostra famiglia e i suoi nipoti, fin da bambini, hanno frequentato questa casa. È venuta a farle gli auguri anche la sindaca di Sovere, insieme a un assessore. Alla fine della visita, mia mamma, quando ha salutato la sindaca, le ha detto ‘Ci vediamo l’anno prossimo’. È quindi ottimista – sorride Annamaria, da tutti chiamata Anna – C’è da dire che mia mamma è sempre stata positiva, attaccata alla vita. Anche quando capitava qualcosa di negativo, come una malattia, lei ha sempre considerato il bicchiere mezzo pieno. Diceva: ‘C’è il Signore anche per noi”.

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