SOVERE L’avventura nei campi di prigionia tedeschi di Paolo Forchini: “Eravamo pieni di pidocchi e mangiavamo solo patate, a volte solamente le bucce”

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Nell’appartamento della Case Fanfani di Sovere, che divide da una vita con la sorella Caterina, Paolo Forchini riavvolge i nastri della memoria, tornando col pensiero ad anni lontani, gli anni della sua giovinezza. A 92 anni (compirà i 93 il prossimo 28 luglio) i suoi occhi sono stanchi, ma con gli occhi della memoria rivede volti di un passato ormai lontano; rivede i genitori, i fratelli ormai morti da tempo, rivede quei soldati che, come lui, hanno trascorso molti mesi nei campi di prigionia tedeschi. Rivede anche i volti di quei guardiani tedeschi, in gran parte anziani o mutilati, che ormai non potevano più combattere al fronte e venivano relegati a guardie dei prigionieri destinati al lavoro coatto.

Storie di oltre 70 anni fa, storie di… SU ARABERARA IN EDICOLA A PAG. 22

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