SOVERE – PIANICO – Il ricordo di Mirko Pedretti – Mirko, gli Angeli, quelle stellate di primavera e gli occhi per vedere l’infinito

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Che poi forse non è vero che ‘qui non arrivano gli angeli’, che gli angeli li senti addosso quando magari spunta un arcobaleno imprevisto dopo un temporale di quelli che ti spettinano il cuore e ritrovi la pace e il sorriso, e in quell’arcobaleno, quel ponte tra cielo e terra c’è lo sguardo di Mirko, c’è il sorriso così gigante di questo ragazzo che ti buttava dentro il suo mondo e rimaneva lì, avvolto dall’incanto, senza bisogno di troppe parole, senza bisogno di nessuna spiegazione. Perché ‘quello che si prova, non si può spiegare qui…’. E chi se ne frega delle parole. Tu resti ed eri emozione, e continui ad esserlo. Perché ‘sei una sorpresa che neanche te lo immagini’, quella sorpresa che batte dentro al cuore, ogni minuto, ogni attimo che sa di te. Perché se è vero che ‘dietro non si torna, non si può tornare giù’ è anche vero che ‘quando ormai si vola non si può cadere più…’, e tu in fondo hai sempre volato, con la tua fantasia, i tuoi sogni che erano e sono la vera consistenza di tutto, che restano per sempre. ‘Vedi tetti e case e grandi le periferie. E vedi quante cose sono solo fesserie’, già, tu che lo sapevi da qui che quello che conta è altro, che l’amore te lo porti dietro per sempre, ed è quello che conta davvero. Che poi ‘qui è logico cambiare mille volte idea’ ma tu le tue idee non le hai mai cambiate, e così ti sei fatto eterno, anche per questo, perché in fondo qui ‘la notte è buia’ e tu ora che sei una stella, quella notte buia ce la illumini. Che basterà davvero alzare lo sguardo e ritrovarti, in un lampo di luce, in una stellata titanica da fare venire i brividi o come adesso, in un giorno di marzo, dove i boccioli si fanno fiori. Dove si aprono all’infinito. Dove buttano fuori tutta la loro bellezza e avvolgono di profumo il mondo. Come te. Che sei sbocciato d’eterno. Ciao Mirko

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