Pierluigi Lanfranchi. Da Sovere verso il mondo. O nel mondo partendo da Sovere. Classe 1973, studi classici, Liceo a Lovere, università a Milano, Lettere Antiche, poi la voglia di provare a respirare qualcosa di diverso: “Sono stato a Parigi, poi in Olanda, insegno in Francia, a Marsiglia, vivo ad Amsterdam. Sono andato via molto presto, nel 1999, non avevo nessun problema in Italia ma avevo voglia di vedere il mondo, di vivere e sperimentare qualcosa di diverso”. Una passione, quella del greco antico che è diventata una professione. Pierluigi nei giorni scorsi è tornato a Sovere, insieme alla moglie, fresco di terzo posto nel prestigioso premio internazionale di poesia Guido Gozzano 2022 con il suo libro ‘Il Tempo che trova’, perché Pierluigi scrive poesie, le scrive da anni e questo libro, come scrive il giornalista e poeta Ottavio Rossani: “E’ un libro surreale, e allo stesso tempo tremendamente reale, tema centrale è il tempo che trova l’uomo, la donna, i figli, la vita, le cose, la storia, i miti che dalla loro lontananza illuminano il presente, il futuro, il passare della vita. In questo libro – storie raccontate in versi o in prosa poetica (potente suggestione è l’incontro con Brodskij in un viaggio onirico), con una lingua esatta, evocativa – entrano tutti i sogni possibili. L’oniricità del pensiero cosparge spesso i momenti esperienziali. Il tempo passa, il tempo si ferma, salta anche la relatività. Il poeta spazia dai miti alla quotidianità, situazioni tutte filtrate dal sogno che può essere incubo o elegia…
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