Brutta storia. Cominciata bene, finita male. Perché adesso, come confessa sconsolato l’amministratore delegato della società Arno, “non c’è più un euro, da due anni io stesso che ho una piccola partecipazione nella società, non ricevo compensi e cerco di salvare il salvabile, ma la vedo brutta”.
L’Arno ha come socio di maggioranza, per il 45% Edilmora, che è in “concordato”, praticamente l’anticamera del fallimento. E qui sta il problema perché le Banche rimandano alle calende greche la risposta alla richiesta della società di abbassare i tassi dei mutui, per consentire di vendere gli appartamenti rimasti invenduti (adesso l’offerta è “a partire da 69 mila euro”). Appartamenti invenduti che sono cinquanta (compresi 7 negozi). Ma la situazione è disperata e Giacomo Ghilardini con il suo misero 3% di partecipazione, è pessimista: “In pratica non possiamo vendere gli appartamenti perché li dovremmo vendere a un prezzo inferiore al mutuo che dobbiamo pagare e le banche non ce lo consentono”. In più ci sono 120 box anche questi da vendere. Il numero spropositato è dovuto al fatto che sono stati costruiti tenendo conto del terzo lotto dei lavori, mai fatti, che prevedevano nuovi appartamenti….
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