Il lutto cittadino per Giulio Zinetti era il minimo che il Comune di Spinone al Lago potesse fare per il suo storico sindaco. Per ben 24 anni, infatti, Zinetti ha guidato con passione il paese in cui è nato 76 anni fa, pochi mesi dopo la nascita della Repubblica. Negli anni scorsi era facile vederlo passeggiare sul lungolago, da Spinone a Monasterolo. Con lui si poteva discutere di tutto, di politica e di ambiente, di storia locale e nazionale (ad esempio di Aldo Moro).
Abbiamo voluto ricordare Zinetti interpellando due ex sindaci che erano suoi ‘vicini di casa’: Mario Barboni di Casazza e Aristide Zambetti di Ranzanico.
Una curiosità: i tre hanno smesso di essere sindaci nello stesso momento, nel 2004. Per Barboni, più giovane di loro (è del 1958, mentre Zambetti è del 1944 e Zanetti era del 1946), la carriera politica è stata ancora lunga e rigogliosa; è infatti stato presidente della Comunità Montana di Val Cavallina e poi consigliere regionale.
“Zinetti e io – spiega Barboni, sindaco di Casazza dal 1992 al 2004 – eravamo su fronti diversi, perché lui era schierato sulla fascia green, verde, radicale. L’ho conosciuto sia come sindaco che come membro della Comunità Montana e abbiamo avuto anche discussioni non sempre facili, ma Zinetti era una persona con cui ci sono sempre stati stima e rispetto reciproco. Abbiamo discusso in modo animato certe volte, ma il bello era che poi tutto finiva nella discussione politica, non come adesso che la discussione finisce sui social e va ad alimentare la polemica. Lui, oltre che un bravo sindaco, aveva una grande attenzione per l’ambiente, il territorio, la salute del Lago di Endine. Era come Greta Thunberg, ma 40 anni prima; ha quindi saputo anticipare certe questioni naturalistiche e di rispetto dell’ambiente che adesso vengono riprese da molti. Ricordo che era innamorato del suo lago ed è stato colui che ha trascinato tutti a fare il Plis, il Parco Locale di Interesse Sovracomunale….
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