Spoon River Covid parte 2, perché sul primo inserto non tutte le memorie e i ricordi hanno trovato posto. E noi non volevamo tralasciare nessuno. E molte altre sono arrivate. E lo spazio lo abbiamo trovato per tutti. Un nuovo corposo inserto per raccontare chi non c’è più attraverso storie, immagini, poesie, ricordi. Un viaggio nel cuore di gente che in cielo è stata salutata da chi li ha preceduti ma che qui non ha potuto avere un saluto, e così lo abbiamo fatto noi. O meglio, lo avete fatto voi raccontandoci i vostri cari, i vostri amci, pezzi del vostro cuore. I nostri vecchi le chiamavano “memorie”. Le mettevano sulle credenze, immagini della loro storia che continuava nelle cucine fumose perché chi restava non cancellasse il passato, un piccolo archivio di famiglia. Questi mesi resteranno nella Storia grande, fatta di tante piccole storie, ricordi di amori e dolori, risate e pianti, fatiche e sudori, partenze e ritorni, speranze e delusioni, nascite e morti. Pubblichiamo quindi qui altre “memorie” che ci sono arrivate in redazione, sperando di non aver fatto errori. I questo mese siamo stati sommersi da centinaia di mail e abbiamo pensato di continuare la pubblicazione di questo Spoon River (il riferimento è alle poesie di Edgar Lee Master che fa raccontare ai morti la loro vita) che possa essere una “memoria” collettiva delle nostre valli, per ricordare chi se ne è andato senza il tempo di un saluto, una stretta di mano, un bacio, un addio, lontano da casa, solo. Perché nessuno è un numero, hanno volti e storie che hanno segnato la nostra vita. A loro dobbiamo almeno il ricordo. ..
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