Ne sono arrivati tanti, ne stanno arrivando tanti e non dobbiamo e non possiamo essere noi a decidere chi pubblicare e chi no. L’unica cosa che possiamo decidere è di fare un secondo inserto, per ricordare tutti e non dimenticare nessuno, sperando e credendo che da maggio si riparte tutti insieme portando nei cuori queste storie, questi volti. I nostri vecchi le chiamavano “memorie”. Le mettevano sulle credenze, immagini della loro storia che continuava nelle cucine fumose perché chi restava non cancellasse il passato, un piccolo archivio di famiglia. Questi mesi resteranno nella Storia grande, fatta di tante piccole storie, ricordi di amori e dolori, risate e pianti, fatiche e sudori, partenze e ritorni, speranze e delusioni, nascite e morti. Abbiamo pubblicato sul numero in edicola le “memorie” che ci sono arrivate in redazione, sperando di non aver fatto errori. Ce ne stanno arrivando altre, continuate pure a mandarcele, le pubblicheremo sul prossimo numero, mandatele a redazione@araberara.it oppure scrivete sulla mail il vostro numero di telefono se volete essere richiamati da un giornalista per spiegare cosa volete venga scritto del vostro caro. Non dovete pagare nulla, abbiamo pensato di poter dare e fare qualcosa anche noi, e visto che noi possiamo solo scrivere, doniamo quello di cui siamo capaci. Il numero scorso siamo stati sommersi da centinaia di mail e abbiamo pensato che questo Spoon River (il riferimento è alle poesie di Edgar Lee Master che fa raccontare ai morti la loro vita) possa essere una “memoria” collettiva delle nostre valli, per ricordare chi se ne è andato senza il tempo di un saluto, una stretta di mano, un bacio, un addio, lontano da casa, solo. Perché nessuno è un numero, hanno volti e storie che hanno segnato la nostra vita. A loro dobbiamo almeno il ricordo. E cosi abbiamo deciso di fare un numero di giornale completamente diverso e sarà così anche il prossimo, tutto è partito da un uomo molto anziano ci ha fatto avere una foto della moglie, voleva ricordarla, voleva sapere il costo, ci siamo guardati e abbiamo deciso che potevamo provare a fare qualcosa. E cosi abbiamo deciso di dare una mano facendo quello che sappiamo fare. E abbiamo realizzato un inserto per ricordare le persone che ci hanno lasciato in mezzo a questo assordante silenzio. La nostra Spoon River. Per non dimenticare nessuno.