Con la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) per la Lombardia, sezione staccata di Brescia, che in pratica dà il via libera alla realizzazione della rotatoria all’altezza delle Terme di Trescore, non ha vinto solo la Provincia di Bergamo, ma tutte le decine di migliaia di persone che vivono in Val Cavallina o che, pur non abitandoci, la percorrono lungo la martoriata Statale 42. In verità, il tratto di strada in questione, dove fra alcuni mesi sorgerà la nuova rotatoria mandando in pensione il contestato semaforo, non è sulla SS42, ma sulla SP89, che dalla rotonda delle Fornaci (quella posta tra Trescore ed Entratico) conduce a Gorlago. Una strada che da quando la super è stata allungata dalla zona di Seriate/Albano fino a Gorlago, è particolarmente trafficata.
Il punto critico (o, quantomeno, il principale dei punti critici) è stato individuato nel tratto all’ingresso delle Terme, dove la SP89 incontra la SP90 che porta a Zandobbio. Nelle ore di punta si crea una lunga coda provocata, oltre che dal gran numero di autoveicoli, dalla presenza di un semaforo che merita ormai di essere messo in archivio una volta per tutte.
In attesa che la variante alla SS42 tra Gorlago, Zandobbio, Trescore ed Entratico, finanziata con i fondi delle Olimpiadi invernali del 2026, venga realizzata (ma, come minimo, ci sarà da aspettare un altro quinquennio, se tutto va bene…), le speranze di molti sono puntate sulla rotonda delle Terme, che dovrebbe migliorare la viabilità sulla SP89 e, di conseguenza, sulla Statale della Val Cavallina.
La speranza, alimentata dall’impegno in tal senso della Provincia di Bergamo, sembrava però venir meno quando, alcune settimane fa, si è saputo che la società che gestisce le Terme aveva presentato ricorso al Tar, chiedendo una sospensiva. In pratica, si chiedeva lo stop al cantiere che sarebbe stato aperto tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Dopo che si è saputo che per vedere realizzata la variante di Trescore/Entratico bisognerà attendere ben oltre le Olimpiadi del 2026, si rischiava di veder sfuggire un altro obiettivo, quello della rotonda delle Terme.
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