STORIA – Da Fino del Monte ai campi di lavoro tedeschi: la storia dei militari internati

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Il viaggio nell’archivio della memoria fa tappa a Fino del Monte. Anche da qui molti militari, dopo l’armistizio dell’8 settembre, fecero la scelta di dire no e furono internati nei campi di lavoro tedeschi. L’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari ha ricostruito le loro storie, fatte di coraggio e sofferenza, e nel caso di Fino del Monte ha completato la ricerca (nel senso che le informazioni presenti nei documenti sono state tutte riportate alla luce, senza tuttavia che l’elenco possa dirsi completo).
Tutti i militari i cui nomi sono riportati in elenco sono stati già decorati con la medaglia d’onore conferita dal Presidente della Repubblica. Delle biografie di alcuni di loro si conserva qualche informazione in più, in particolare delle due famiglie che ebbero più figli in prigionia.
Angelini Rinaldo, nato il 19 maggio 1918, figlio di Andrea e Carolina Oprandi, muratore. Artigliere, del 9° Reggimento Artiglieria “Brennero”, è chiamato alle armi nell’aprile 1939 e parte nel giugno 1940 per la campagna di guerra sul fronte occidentale, Francia. Nel dicembre dello stesso anno parte per la campagna di guerra in Albania e rientra per malattia nel maggio 1942. Nell’agosto successivo parte per la campagna di guerra in Grecia e alla data dell’8 settembre 1943 è fatto prigioniero dai tedeschi nella città di Atene e deportato in Germania. Internato nel Stammlager IV B/H di Zeithain, nella regione della Sassonia, vi muore per cachessia il 22 marzo 1944.
Bellini Francesco, nato il 4 agosto 1922, figlio di Bortolo e Giovanna Bellini, muratore. Fante, del 331° Reggimento Fanteria “Brennero”, è chiamato alle armi nell’aprile 1942 e parte nel maggio 1942 per la campagna di guerra in Grecia, con destinazione l’isola di Rodi. Alla data dell’8 settembre 1943 è fatto prigioniero dai tedeschi e internato sull’isola, sino all’11 febbraio 1944, quando muore nel naufragio della nave “Oria”.
Bellini Ettore, nato a Fino del Monte il 25 novembre 1919, figlio di Bortolo e Giovanna Bellini, manovale. Artigliere, della “Guardia alla Frontiera”, è chiamato alle armi nel marzo 1940 e assegnato all’8° Raggruppamento Artiglieria, nella regione di Bardonecchia, alta Val di Susa, dove partecipa alla campagna di guerra contro la Francia. Dopo un serie di permessi per “lavori agricoli”, viene trasferito al 37° Reggimento Artiglieria Divisionale “Piacenza” nel novembre 1942. Alla data dell’8 settembre 1943 è fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania. Rientra in Italia nell’ottobre 1945.
Bellini Erminio, nato a Fino del Monte il 23 novembre 1915, figlio di Bortolo e Giovanna Bellini, manovale. Alpino, del 5° Reggimento Battaglione “Edolo” è chiamato alle armi nell’ottobre 1936 e mandato in congedo nell’agosto del 1937. Viene richiamato alle armi nel dicembre 1940 e destinato al 6° Reggimento Battaglione “Vestone”, con il quale parte per via aerea da Foggia per partecipare alla campagna di guerra in Albania sino al giugno 1941. Dopo un periodo di licenza, è riassegnato al 5° Reggimento Battaglione “Edolo” e nel luglio 1942 parte per la campagna di guerra in Russia, rientrando in Italia nel settembre dello stesso anno. Inviato in congedo per avere due fratelli alle armi, è richiamato in servizio nell’aprile 1943 e alla data del 9 settembre è fatto prigioniero a Bressanone dai tedeschi e deportato in Germania. Internato nel Stammlager I B di Hohenstein, nella regione della Sassonia, è successivamente impiegato nel lavoro coatto per l’industria BMW, nella città di Monaco di Baviera. Rientra in Italia il 10 luglio 1945.
Scandella Paolo, nato a Fino del Monte il 1° aprile 1912, figlio di Angelo e Giovanna Brasi, muratore. Alpino, del 6° Reggimento è chiamato alle armi nel marzo 1933 e mandato in congedo nell’agosto del 1934. Dopo vari richiami alle armi per istruzione, è assegnato al 5° Reggimento Battaglione “Valcamonica” nel dicembre 1940 e nel marzo 1941 parte per la campagna di guerra in Albania, riassegnato al 6° Reggimento Battaglione “Vestone”. Rientra in Italia nel luglio 1941, è lasciato in congedo per avere due fratelli alle armi, è richiamato in servizio e alla data dell’8 settembre 1943 è fatto prigioniero dai tedeschi a Campo Tures e deportato in Germania. Internato nel Stammlager I B di Hohenstein, nella regione della Sassonia, con il compaesano Bortolo Scandella. Rientra in Italia il 13 ottobre 1945.
Scandella Giovanni, nato a Fino del Monte il 6 agosto 1914, figlio di Angelo e Giovanna Brasi, bracciante. Alpino, del 5° Reggimento Battaglione “Edolo” è chiamato alle armi nel settembre 1935 e mandato in congedo nel luglio del 1936. Dopo vari richiami alle armi per istruzione, è assegnato nel settembre 1940 al Distretto Militare di Savona, dal quale è richiamato alle armi nel novembre 1941 e assegnato al 12° Battaglione Complementi. Nel gennaio 1942 parte dal porto di Bari per la campagna di guerra in Dalmazia e ritorna in Italia nel giugno dello stesso anno. Nel luglio 1942 è assegnato al 102° Reggimento V Battaglione alpini Complemento della Divisione Tridentina e partecipa alla campagna di guerra in Balcania. Alla data dell’8 settembre 1943 è fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania. Internato nel Stammlager della città di Bruk, nella regione della Baviera, è successivamente impiegato per il lavoro coatto in Austria. Rientra in Italia nel luglio 1945.
Scandella Quinto Daniele, nato a Fino del Monte il 18 ottobre 1915 …

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