Da Cazzano Sant’Andrea ai campi di lavoro tedeschi. Il nostro viaggio nella storia fa tappa in media valle. Anche da qui tanti giovani che hanno fatto una scelta di coraggio. L’8 settembre hanno detto no e hanno affrontato l’internamento. Le storie che riportiamo, ricostruite dall’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari, sono tutte quelle degli internati individuati. Non si può tuttavia escludere che altri nomi e altre storie ancora siano da rintracciare.
Bernardi Battista, nato a Cazzano Sant’Andrea il 3 gennaio 1902, figlio di Buonaventura ed Elisabetta Nodari, contadino. Fante, del 36° Reggimento “Pistoia”, è chiamato alle armi nel gennaio del 1922, sino al febbraio 1923 e successivamente, per istruzione, nel marzo 1939 sino al luglio dello stesso anno. Nel gennaio 1940 parte per la Germania, lavorando nelle città di Augusburg e Emmerting, nella regione dell’Alta Baviera. Dall’8 settembre 1943 è trattenuto contro la sua volontà e obbligato al “lavoro coatto”. Liberato dagli alleati, rientra in Italia il 7 maggio 1945.
Bonazzi Giovanni, nato a Cazzano Sant’Andrea il 4 maggio 1922, figlio di Giovanni e Rachele Bernardi, contadino. Aviere, è chiamato alle armi nel Centro Affluenza di Gallarate nel giugno 1942 e aggregato al 68° Reggimento Fanteria “Novara” per istruzione e successivamente assegnato al Comando Truppa Mista per l’Egeo. Parte per la campagna di guerra in Grecia nell’agosto 1942, tale nell’aeroporto di Atene prima e successivamente in quello di Rodi. Alla data del 9 settembre 1943 è fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania. Internato nel Stammlager VIII A Gorlitz, nella regione della Sassonia, con il numero di matricola 92979 e vi muore per meningite il 14 aprile 1944. Decorato con la Medaglia d’Onore….
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