Si è svolto ieri, giovedì 12 dicembre, a Palazzo Lombardia l’incontro tra i rappresentanti della Regione, del Comune di Tavernola Bergamasca e dell’Autorità di bacino dei laghi Iseo Endine e Moro per discutere del documento di fattibilità, recentemente predisposto da Autorità di bacino e da Thetis srl costruzioni, in merito alla questione relativa all’accumulo di rifiuti che dagli anni Settanta si trova nel lago d’Iseo, nella zona di Tavernola Bergamasca. Erano presenti, oltre ai tecnici, l’assessore regionale all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, il sindaco Roberto Martinelli e il presidente dell’Autorità di bacino, Alessio Rinaldi.
“Era importante individuare la strada da seguire: la rimozione è l’alternativa migliore. I costi delle operazioni sono ingenti e c’è un impegno condiviso a reperire le risorse per risolvere definitivamente e in tempi brevi una questione che dura da cinquant’anni” hanno dichiarato i componenti del tavolo di lavoro. “Ora abbiamo le analisi, la mappatura dei cumuli, un documento di fattibilità e una sintonia tra tutte le istituzioni sul piano operativo. Intendiamo andare fino in fondo”.
Le analisi svolte nei mesi scorsi dal Consiglio nazionale delle ricerche e Arpa hanno portato all’individuazione di due aree d’accumulo: una prima area di circa 450 metri quadri e una seconda area più piccola di circa 22 metri quadri. I rifiuti sono costituiti da guarnizioni e scarti di lavorazione composti da plastica, gomma e amianto. Si è evidenziata l’assenza di pericoli immediati per la salute e l’ambiente, ma il materiale è risultato non inerte e anche per questo motivo il gruppo di lavoro ritiene la rimozione come la scelta più idonea, soprattutto dal punto di vista della salvaguardia complessiva e a lungo termine dell’ambiente, anche per evitare future attività di manutenzione, gestione e monitoraggio.
L’alternativa migliore tra quelle analizzate a livello operativo è la soluzione combinata che prevede di agire prima con operatori tecnici subacquei per i rifiuti grossolani e successivamente con la sorbonatura, una particolare tecnica di aspirazione, per i rifiuti più piccoli e sedimenti. Dal punto di vista dei costi si stima un totale di 3,4 milioni di euro, con tempistiche comprensive di procedura di avvio, fasi progettuali ed esecutive di circa 2 anni.