TAVERNOLA Cementificio: muro contro muro Cementir contro ATS e Provincia

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(p.b.) Come si deduce dall’analisi economica di Cementir Sacci fatta qui sotto da Mauro Surini, il piano industriale della società proprietaria dello stabilimento di Tavernola, al punto 2 si basa sul “maggior utilizzo di combustibili alternativi negli stabilimenti italiani”. Ora Cementir Sacci ha solo tre stabilimenti “italiani”: uno in Abruzzo, uno in provincia di Firenze e quello di Tavernola. Il problema è che proprio in questo stabilimento la possibilità di bruciare combustibili alternativi ha la assoluta e ferma opposizione del Comune di Tavernola (il sindaco Filippo Colosio ha minacciato di dimettersi se dagli uffici della Provincia verrà dato il via libera ai combustibili alternativi) ma anche di tutti i Comuni rivieraschi sia bergamaschi che bresciani e delle due Amministrazioni provinciali di Bergamo e di Brescia. Nell’incontro di martedì 7 marzo c’è stato uno scontro aperto: l’ATS (ex Asl) ha condiviso le osservazioni fatte dal Comune di tavernola portando nuovi dati che danno una ricaduta di inquinamento rilevante nella zona di Cambianica e del Cimitero. Quindi l’ATS si riserva uno studio più approfondito e dà indicazioni alla Provincia di valutare prima l’attuale inquinamento e l’impatto eventuale che si avrebbe nel bruciare combustibili alternativi. La Provincia ha preso atto di questo: il dilemma sembra tecnico, decidere se la richiesta di Cementir-Sacci è una “modifica sostanziale” o no. Se fosse “sostanziale” richiede uno studio di impatto ambientale che non è mai stato fatto in passato sullo stabilimento, I rappresentanti della ditta hanno chiesto una sospensione, si sono consultati con Roma e sono rientrati agguerriti, si oppongono a qualsiasi rinvio e allo studio di impatto ambientale.,…

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