TAVERNOLA – “C’ERA UNA VOLTA…” – Lo Spaccio Aziendale della Cementifera

412

Rosario Foresti

La storia dell’ultimo secolo del nostro paese, che piaccia o no, è strettamente legata alle locali cementerie, dove nel corso degli anni tantissimi tavernolesi ci hanno lavorato e dove ancora diversi nostri compaesani ci lavorano. Sulla cementifera, sulle sue maestranze e sulle iniziative sociali sviluppatesi nel corso degli anni all’interno della fabbrica ci sarebbe in verità da scrivere un libro… noi per ora ci limitiamo a parlare di una iniziativa, tra le tante, nata in quell’ambiente di lavoro. Tra le diverse attività cooperative sorte a favore dei dipendenti, una delle più importanti è stata sicuramente quella dello “Spaccio aziendale”, che tanti di noi ancora ricordano.

Tutto ebbe inizio a cavallo degli anni ‘70 con le prime vendite agli operai di olio extravergine di oliva che veniva fatto arrivare prima da Pianella, località in provincia di Pescara, e poi dopo da Bomba, un paese in provincia di Chieti, dove ai tempi era attiva e operava una cementeria di proprietà Milesi.

Pochi anni dopo anni verrà istituito, creato ed aperto all’interno della fabbrica di Tavernola lo spaccio aziendale, che fu regolarmente iscritto alle attività cooperativistiche sociali, aveva tanto di Statuto e Regolamento, un proprio Direttivo aziendale e un Presidente: il primo Presidente fu il signor Battista Susio, cui subentrarono, dopo che Susio andò in pensione, dapprima Rosario Foresti e quindi Isidoro Martinelli (Rino del Pontel).

Il primo punto vendita fu ricavato in un posto centrale della fabbrica, che però dovette essere liberato poco dopo per far posto al magazzino. Lo spaccio così si trasferì più a nord, in locali dove prima c’erano gli uffici del cementificio, esattamente in una palazzina, ora demolita, dove adesso parte la strada che sale a Parzanica.

Lì la direzione della cementeria mise a disposizione dello spaccio uno spazioso locale dove sugli scaffali erano esposte in bella vista le svariate merci in vendita. Il “negozio” era aperto due sere alla settimana e alla vendita si alternavano alcuni operai volontari.

SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 4 AGOSTO

pubblicità