Ormai si parlano solo con comunicati stampa o lettere. Ma sembra un dialogo tra sordi quello tra maggioranza e minoranza a Tavernola. Uno chiede una cosa, l’altro risponde parlando di un solo punto tra quelli segnalati ma come se la richiesta della minoranza non esistesse. Il tutto in due giorni.
Il 2 febbraio scorso il gruppo di minoranza “Tavernola al centro” ha chiesto la convocazione di un Consiglio comunale “in seduta straordinaria”. I consiglieri Pasquale Fenaroli, Roberto Martinelli e Roberta Manenti lamentano la scarsa informazione, per cui vengono a conoscenza delle varie situazioni “esclusivamente tramite stampa”.
E hanno fatto un elenco degli argomenti da trattare: 1) “Riqualificazione del comparto produttivo della società Italsacci s.p.a.; stato di fatto, iniziative e provvedimenti eventualmente assunti. 2) Risultati dei controlli periodici e giornalieri dell’inquinamento ambientale. 3) Risultati delle analisi effettuate sui campioni rinvenuti sul fondale del lago d’Iseo, zona del “Corno” e conseguenti iniziative intraprese o che si intendono porre in atto per la soluzione del problema. 4) Iniziative assunte per la soluzione della carenza di personale (anagrafe e ufficio tecnico). (…) 5) Stato di realizzazione delle opere pubbliche programmate e interamente finanziate (…) ma ad oggi non avviate (sistemazione area ex Berta e marciapiede tratto Gallinarga-galleria). 6) Stato di fatto delle opere previste o poste in atto dall’attuale amministrazione, finanziate interamente nel bilancio 2020, esclusivamente con risorse proprie (Cascata Roggino, installazione semaforo in via Valle) o compartecipate (…) (impianto fotovoltaico e manutenzione stradale…). 7) Da più parti viene segnalata la pericolosità del tornante in zona Prespino (…)”.
Il giorno dopo, 3 febbraio, il Sindaco Ioris Pezzotti da parte sua ha emesso un lungo comunicato invece sulla questione del cementificio e sulla lunga vertenza sulla possibilità di utilizzare combustili “CSS combustibile derivato dai rifiuti”. Nella prima parte analizza le contraddizioni legislative sottolineando come “la Lombardia per la gestione dei suoi rifiuti ha già un0ecceddenza di impianti di incenerimento rispetto al fabbisogno” con la differenza che in questi impianti le ceneri “devono essere smaltite” mentre nei cementifici “restano nel cemento venduto a utilizzatori, spesso ignari di ciò”…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 19 FEBBRAIO