TAVERNOLA – Difficile il riconoscimento del corpo ritrovato nell’auto recuperata nel Lago d’Iseo

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Il giallo del Lago d’Iseo torna a far parlare di sè. Dopo aver recuperato l’auto dalle profondità, il caso è passato nelle mani degli esperti del Labanof di Milano per il riconoscimento del cadavere trovato all’interno della Ford Fiesta di Rosario Tilotta, scomparso nel 2014 da Scanzorosciate.

Riconoscimento che risulta essere particolarmente complicato, come fanno sapere dall’Istituto di Milano, perchè il cadavere è rimasto per 15 anni sul fondo del lago, al freddo e con l’azione dei sali minerali presenti, e si è solidificato. L’esame autoptico si è quindi rivelato più complicato del previsto, tanto che i tecnici hanno dovuto utilizzare delle apposite seghe e non il bisturi vista la durezza dei tessuti. Un lavoro che si prospetta quindi ancora lungo e per dare un nome alla salma bisognerà attendere.

In parallelo all’autopsia, i carabinieri del comando di Bergamo, guidati dal colonnello Paolo Storoni, stanno lavorando su altri fronti per dare un nome alla vittima. Sono stati sequestrati i documenti presentati al tempo all’Inps per chiedere la pensione e si stanno cercando eventuali referti medici che possano ricondurre a qualche particolare dell’uomo, come potrebbe essere l’impronta mandibolare, da comparare poi al cadavere.

Viste le condizioni in cui versa la salma, non è ancora possibile accertare le cause del decesso, pertanto restano aperte tutte le piste, dall’omicidio a carico di ignoti aperto dal Pubblico Ministero Giancarlo Mancusi, al suicidio oppure all’incidente.

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