Cristina Bettoni
Gallinarga, antica frazione del Comune di Tavernola, si trova già citata in una carta notarile del 1499 dove si parla del piccolo borgo come di un “sedume vecchio, cioè Torazzo con due casette verso Tavernola posto nel territorio di Tavernola in contrada di Galinarga… (Questo Torazzo) possiede una fornace per cuocere i coppi e i quadrelli… con i portici e are serventi alla detta fornace… e le coerenze (i confini) da una parte il lago, da un’altra il valzello…”.
Vi si accedeva da Tavernola attraverso un sentiero che correva abbastanza in alto sul bosco ai piedi del monte Pingiolo e del “Mut” che si alza sulla costa dopo aver superato la “Valzella”.
Chi frequentava Gallinarga per acquistare coppi o mattoni però vi arrivava in barca, dato che per le costruzioni questo materiale era indispensabile. I proprietari della costruzione erano componenti della famiglia Fenaroli che, grazie al lavoro e ai guadagni derivanti, presero il titolo di “nobili” e lo conservarono fino all’Ottocento.
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