E dopo un tira e molla, facendo un po’ di “ammuina” (movimento di confusione per darla ad intendere a chi guarda, praticamente non facendo niente), come direbbero i napoletani d’antan, alla fine sono rimaste due liste, figliate dall’attuale maggioranza. “Progetto Tavernola”, il gruppo che ha governato il paese per un quinquennio prima dell’avvento di Filippo I il Pacificatore, si è defilato, non ha trovato accordo su un candidato, dopo che Natale Colosio aveva buttato lì il nome di quello che alla fine è risultato il “suo” candidato, ma che non ha trovato consenso nel gruppo (e si dice con qualche malignità, nemmeno nell’interessato). “Non è così, la disponibilità di Mario Bolandrina c’era, diciamo che non ho trovato la disponibilità di un numero sufficiente per fare la lista. Probabilità? Diciamo al 90% non la facciamo. Secondo me anche al 100%, abbiamo l’ultima riunione ma non credo ci siano novità”. Il dissenso si è manifestato, ci raccontano, per il fatto che molti del gruppo guidato da Natale Colosio, avrebbero manifestato l’intenzione di votare la lista di Joris Pezzotti a prescindere, quindi i voti a una lista di “Progetto Tavernola” sarebbero risultati marginali. E così si scende a due liste, come cinque anni fa. Sono finiti i botti e i fuochi d’artificio dei mesi scorsi che avevano addirittura fatto ipotizzare cinque liste. E per ironia della sorte il sindaco Filippo Colosio è riuscito nell’impresa di “pacificare” l’ex maggioranza, ma non è riuscito a impedire che si spaccasse la… sua. …
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