È cominciata la campagna elettorale, le stilettate del fuoco (ex) amico ormai si rincorrono, botte e risposte. Ex amico perché le due componenti attuali, serve ricordarlo, sono figlie dello stesso padre, Filippo I il pacificatore. Solo che ha pacificato lo scenario per un quinquennio lasciando poi che i suoi “diadochi” (assessori), non potendo spartirsi il territorio, si spartissero l’elettorato: uno è stato eletto sindaco, Ioris Pezzotti, l’altro, Pasquale Fenaroli, si è ritagliato il ruolo di “controllore”, lasciando quello di capogruppo a Roberto Martinelli (a completare la minoranza Roberta Manenti).
Quella che abbiamo chiamato la “minoranza silenziosa” si è offesa per la definizione ed è intervenuta sul primo numero di ottobre rivendicando di aver fatto “opposizione costruttiva” in Consiglio comunale. Dove però il “pubblico” è assente e quindi la loro voce si è perduta nel nulla, anzi “noi spesso abbiamo presentato interventi con la sorpresa di non trovarli allegati nelle delibere”. Che poi c’è da chiedersi quanti tavernolesi vadano a leggersi le delibere…
Il sindaco ha risposto sull’ultimo numero alle critiche della minoranza. Botta e risposta. Ma “siccome il sindaco ha aperto chiaramente la sua campagna elettorale, anche noi rispondiamo di nuovo”. Insomma, dopo il botta e risposta, ecco un’altra… botta.
“Quando il sindaco accusa Pasquale di avere il monopolio degli interventi paragonandolo in pratica a un Azzeccagarbugli – comincia Roberto Martinelli – in pratica sta dicendo a me e Roberta di essere solo delle marionette e offende anche Pasquale che se c’è uno preparato è proprio lui. Noi facciamo opposizione rilevando ‘solo’ quello che non è stato fatto ed era nel loro documento programmatico. Cominciamo dalla responsabilità che Ioris dice di essersi sempre assunto. Il particolare dell’ufficio tecnico non è di poco conto, visto che poi sostiene sia quello che ha bloccato i lavori…
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