Nel mese di dicembre degli ultimi anni prima dell’arrivo della pandemia “covid” si era consolidata in Tavernola l’abitudine di festeggiare l’arrivo di Natale con la visita a Cambianica di famiglie con bambini piccoli che vedevano Babbo Natale in una grotta scavata dai minatori delle locali cementerie nei primi decenni del secolo scorso.
Prima della seconda guerra mondiale le rocce del Monte Saresano, ricchissime di calcare, erano state “intaccate” in basso da gallerie che permettevano l’estrazione del materiale da inviare prima a Paratico-Palazzolo con barconi e teleferica, poi direttamente nelle cementerie costruite lungo la strada litoranea.
Dopo l’abbandono di questo sistema di ricerca, avvenuto con la seconda guerra mondiale, questi spazi rimasero in dotazione degli stabilimenti, che vi custodivano materiali vari, tra cui gli esplosivi per lo sparo delle mine che furono utilizzate fino all’inizio del duemila quando il cementifico, ormai venduto alla Lafarge dai vecchi proprietari, iniziò a raccogliere il materiale all’esterno e in alto, in Comune di Parzanica, nella località “Ca Bianca”.
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