Piero Bonicelli
Un paese in movimento. Ed è per un verso un’ottima notizia se in tanti si mettono a disposizione, se ci sono idee diverse di sviluppo del paese. E’ una risorsa da non perdere, comprese le legittime ambizioni, quando sostenute da progetti. Tavernola è un paese al bivio della sua “nuova” storia. Il passato pesa, lascia strascichi di umanità e segni urbanistici “pesanti”. Il riferimento è ovviamente al cementificio, che ha percorso un secolo dell’economia del paese. La prossima campagna elettorale, si sa, sarà improntata principalmente sul “che farne” di quell’elefantiaco complesso industriale. Che è “proprietà privata”, vale la pena ricordarlo a fronte di propositi anche semplicistici che ipotizzano una chiusura forzata. La seconda ipotesi è quella di una convivenza da “separati in casa” dove ci si deve appellare alle leggi vigenti, cercando di sfruttare al meglio le residue potenzialità che il complesso può offrire, in termini di dismissioni di aree ma anche ricordando che nessuno ad oggi si potrebbe assumere non tanto il monitoraggio, ma soprattutto l’eventuale intervento in presenza di uno “slittamento” anche parziale di quella temuta frana che provocherebbe uno tsunami epocale sui paesi litoranei del lago