Tavernola sta avendo un risveglio. Fino a qualche anno fa insperato. Sta uscendo da un pantano di immobilismo sostanziale, dovuto certo alle piaghe di Giobbe che sono piovute addosso a raffica, prima la meningite, poi i rifiuti in fondo al lago, poi il covid, poi la minaccia della grande frana, con in aggiunta le “piaghe” personali del sindaco e la girandola nell’ufficio tecnico che ha bloccato ogni tipo di progettazione. Sembrava appunto che fosse piovuta una maledizione su questo mandato di Ioris Pezzotti. Adesso sembra tutto passato, è tornato il sereno. Merito soprattutto del nuovo vulcanico prevosto, don Giuseppe Azzola, sceso dall’alto lago (Castro) a miracol mostrare.
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