Presentiamo uno scritto del maestro Pietro Bettoni che – nei primi anni 90 del secolo scorso, assieme al gruppo Dirigente del Cacciamatta – sostenne una battaglia di carte e di fatti per salvare il “Pio Istituto” dalla soppressione richiesta all’epoca dall’Amministrazione comunale.
Si era cercato di abolire vecchie Istituzioni, alcune delle quali non avevano più scopo di esistere e – come spesso succede – anche il Pio Istituto, che non disponeva più di orfane appoggiate direttamente nella “casa madre”, era stato messo tra queste.
Il Consiglio di Amministrazione aveva infatti donato al Comune di Tavernola la “casa madre” dell’Istituto e il Comune ne aveva ricavato la scuola media che prima era ospite dell’Oratorio.
Il fatto che non ci fossero più orfane non significava però che non vi fossero problemi per molti giovani, specialmente per chi aveva famiglie disgregate o per chi non aveva mezzi per proseguire gli studi: infatti il Consiglio di Amministrazione procedeva regolarmente a fornire aiuti per il ricovero di giovani che ne avevano bisogno presso famiglie o Istituzioni e per consentire a chi ne faceva domanda di ricevere contributi economici per frequentare le scuole professionali.
Improvvisamente l’Amministrazione comunale prese l’iniziativa di chiederne la chiusura, e ciò portò ad un lungo e faticoso incontro-scontro con la Guardia di Finanza, incontro che si concluse con la conferma della validità del comportamento del gruppo di Amministratori e con la permanenza in vita dell’Istituto medesimo…
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