Ormai mancano solo pochi dettagli ma la certezza è nell’aria. Il corpo trovato nell’Oglio a Temù (1200 abitanti in Alta Valcamonica) appartiene a Laura Ziliani, l’ex vigilessa sparita nel nulla l’8 maggio. La donna, 55 anni, sarebbe uscita per una passeggiata salvo poi scomparire. E poi domenica il corpo ritrovato nell’Oglio. La Procura non ha mai creduto ad un allontanamento e ha indagato due delle tre figlie della Ziliani, compreso il fidanzato della primogenita, per il reato di omicidio. Il cadavere è stato ritrovato con il capo rasato e l’assenza di indumenti, ha confermato i dubbi degli investigatori. Di fatto la testa rasata e il corpo semi nudo sono elementi che allontanano l’ipotesi di una morte collegata ad un incidente in montagna. Inoltre un altro particolare, che potrebbe far pensare che si tratti di Ziliani, è il fatto che una scarpa da trekking della 55enne era stata trovata il 23 maggio non lontano da dove è stato trovato il corpo. E i pochi indumenti che il corpo aveva addosso fanno pensare a un pigiama o a una vestaglia. Domani il giorno della verità, con l’autopsia e l’esame del Dna. Gli investigatori stanno cercando di capire come quel corpo possa essere stato sepolto e poi riemersi ora dopo l’esondazione del fiume per il maltempo. La cosa strana è che tutta la zona era stata battuta dal soccorso alpino, poi dopo l’esito negativo le ricerche si era spostate in altre zone. A trovare il cadavere domenica era stato un bambino mentre stava passeggiando sulla pista ciclabile, vicino alla sponda del fiume Oglio a 500 metri più a sud rispetto a dove, nei pressi del torrente Fumeclo, era invece stata recuperata la scarpa. Nel corso delle ricerche a maggio gli uomini della Protezione civile, del Soccorso Alpino e i Vigili del fuoco avevano complessivamente percorso 2.500 chilometri senza trovare tracce di Laura Ziliani. E anche dopo il ritrovamento della scarpa da trekking, l’area era stata ripetutamente battuta senza fortuna.La svolta nelle indagini sulla scomparsa della Ziliani era arrivata qualche settimana fa quando la procura di Brescia avevano definitivamente abbandonato la pista dell’incidente in montagna per seguire quella di un omicidio. Un’inchiesta per omicidio per cui, ad oggi, sono indagate due delle sue tre figlie le cui dichiarazioni rilasciate ai carabinieri rivelerebbero tutta una serie di contraddizioni. I sospetti sono finiti anche sul fidanzato della primogenita, ritenuto presunto responsabile di concorso in omicidio ed occultamento di cadavere. Dopodiché l’abitazione della 55enne è stata posta sotto sequestro. A insospettire i militari dell’Arma è stato il cellulare di Laura trovato nascosto nel divano. Ma ricostruiamo la vicenda. Ziliani, vedova dal 2012, è scomparsa nel nulla lo scorso 8 maggio. Tre mesi dopo, l’8 agosto, un cadavere, che si ritiene possa essere il suo, viene trovato nell’acqua del fiume Oglio nello stesso paese da cui la donna era scomparsa. Addosso non aveva alcun abito da montagna, ma probabilmente brandelli di quella che appunto in origine era una vestaglia o un pigiama. Il 28 giugno scorso due delle tre figlie della signora Ziliani vengono indagate dalla procura di Brescia per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Insieme a loro viene iscritto nel registro degli indagati anche il fidanzato di una di loro, un trentenne di Lecco. Gli inquirenti dispongono anche il sequestro della loro abitazione di Temù, trasformata poco tempo prima in bed and breakfast. E proprio questo, sostengono gli investigatori, potrebbe aver creato dissidi in famiglia. Dietro al possibile omicidio della donna potrebbero esserci motivi di tipo economico, ma tutto è rimandato a quando l’esame del dna darà la certezza sull’identità del cadavere. L’autopsia dovrebbe essere eseguita in queste ore e servirà anche per accertare le cause della morte: il cadavere è stato trovato in fase di avanzato stato di decomposizione, quindi non è stato possibile evidenziare eventuali segni di violenza sul corpo.