“Irrituale”. Questa parola è stata usata più volte nella prima parte della seduta del Consiglio comunale di Torre Boldone. Per più di mezz’ora si è discusso di un tema (appunto) irrituale e non di argomenti più “concreti”. Venerdì 29 luglio, infatti, il sindaco, la segretaria comunale e i consiglieri di maggioranza e minoranza hanno partecipato ad una seduta “da remoto”, cioè in videoconferenza, come è capitato più volte nei momenti più bui della pandemia.
Il sindaco Luca Macario aveva infatti proposto una seduta di questo tipo per la difficoltà di avere in sala consiliare alcuni dei consiglieri comunali per malattia, ferie o altri motivi. Si poteva rischiare di non avere il numero legale e quindi ecco una seduta da remoto, ognuno a casa sua (o in altri luoghi), ma tutti collegati tra loro.
Ebbene, non tutto è filato liscio, perché la consigliera di minoranza Monica Luna Pellizzari (già componente del gruppo di maggioranza ed ex assessore all’Istruzione e alla Cultura a cui il primo cittadino aveva tolto molti mesi fa le deleghe) ha chiesto di parlare contestando la decisione di tenere un Consiglio in forma telematica. Anzi, contestava la regolarità della seduta. “Ritengo che la convocazione della seduta sia stata effettuata in dispregio delle regole. La decisione di convocare la riunione è stata presa unilateralmente dal presidente del Consiglio comunale, senza sentire nessun capogruppo e senza concordare nulla (…)…
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