TORRE BOLDONE – Il supermercato, le polemiche sul referendum e il timore di diventare una ‘nuova Nembro’

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“È una porcata”. Luna Pellizzari non ha mezze misure per commentare l’aggiornamento del regolamento in materia di referendum, approvato nella parte finale del Consiglio comunale di Torre Boldone lo scorso 5 maggio. La consigliera di minoranza è rammaricata e adirata. Ciò nonostante, spiega nel dettaglio la sua netta presa di posizione: “È il comportamento globale dellAmministrazione che è manchevole di rispetto non solo nei confronti di noi delle minoranze, ma soprattutto dei cittadini. Laspetto più grave è laver introdotto che sei mesi prima delle elezioni non si può fare il referendum. Visto che a maggio 2024 qui a Torre Boldone ci saranno le elezioni comunali, significa che bisogna farlo prima di dicembre. E se i documenti da parte di Iperal arrivassero in quei sei mesi lì? Hanno aggiunto che si può fare solo un referendum allanno: ma perché? Non penso che abbiamo dei dipendenti comunali di cristallo. Non mi sembra impossibile riuscire ad organizzare più di una consultazione allanno”.

La leader della lista di opposizione “Torre Boldone – Punto e a Capo” è un fiume in piena di recriminazioni contro il sindaco Macario e la sua maggioranza. “Hanno tolto pure il compenso al presidente di seggio, senza alcuna motivazione. Non sarà mica per demotivare la gente ad assumersi quella responsabilità così da rendere infattibile il referendum? Dovevano solo modificare cosa potevano fare i consiglieri comunali e di quello non hanno detto nulla. Non hanno ammesso che i consiglieri possono verificare la regolarità del referendum. Hanno eliminato il fatto che il referendum viene fatto a porte aperte. È chiaro che tutte queste modifiche sono state fatte per riuscire a costruire il supermercato”.

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