TRESCORE/CLUSONE – IL PERSONAGGIO – Piero Bonicelli Della Vite a 150 anni dalla nascita (a Clusone:1874) e 60 dalla morte (a Trescore: 1963). Fu Presidente onorario della Corte di Cassazione

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Mario Sigismondi

Piero Bonicelli Della Vite, nato a Clusone il 17 gennaio 1874, di Pietro e Colomba Agazzi. Sposa a Verdello il 25 settembre 1901, Domenica Bellotti detta Mimì, che muore a Trescore il 18 ottobre 1950. Laureatosi in legge, esercita la professione di avvocato, poi entra in magistratura e chiuderà la carriera come Primo presidente onorario della Corte di Cassazione. Mentre risiede ancora a Milano, acquista il vecchio complesso della Torre a Trescore e vi abita con la moglie e la figlia Cornelia, che muore in età giovanile, lasciando un profondo segno nell’animo del padre.

Nel luglio 1960 si trasferisce a Bergamo: Rimasto solo, aveva trovato, negli ultimi anni, calda ospitalità ed amorevole assistenza in una casa di buon ceppo bergamasco, quella della signorina Tassetti, e lì era trattato più da parente che da pensionante… La fine di Piero Bonicelli della Vite non fu priva di sofferenze; ma il dolore fisico egli accolse e sopportò, non voglio dire con stoicismo ma certamente con la serenità del giusto e con la ferma speranza del credente. E nella semplicità e nell’umiltà, così come visse, spirò ad oltre 89 anni”, il 6 novembre 1963: è sepolto nella tomba di famiglia (ahimè del tutto abbandonata!) nel cimitero di Trescore. Era anche cavaliere dell’ordine equestre del Santo Sepolcro.

Fu commemorato il 22 dicembre 1964, al nostro Ateneo di Scienze lettere ed arti, di cui era socio, dal commendator Giacinto Gambirasio, che, da sindaco di Trescore alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso, lo aveva avuto come collaboratore e consigliere. Ne scrive in “Briciole bergamasche, Edizioni Orobiche, 1970. Lettura tenuta al nostro Ateneo… il 22 dicembre 1964”, dove annota: «Sollecitato da me, egli mi consegnò, sotto il titolo “Mia biografia”, certi scarni appunti, dai quali traggo alcune notizie che sto per riferire». Eccone uno stralcio.

«Dopo aver frequentato il nostro Liceo Paolo Sarpi, meritò il posto di alunno al Collegio Borromeo ed a Pavia si laureò in giurisprudenza, con pieni voti assoluti. Si presentò poi agli esami di Uditore giudiziario al Tribunale di Bergamo, reggente la Pretura di Pescarolo e uniti, Vice-pretore dell’VIII Mandamento di Milano, Aggiunto giudiziario al Tribunale di Milano, Pretore ad Asso ed a Treviglio nel 1903, venne di nuovo trasferito alla Pretura VI di Milano, partendo dalla quale percorse poi tutta la sua carriera, fino al grado di Primo Presidente di Corte d’Appello». Un decreto sulla Gazzetta Ufficiale del Regno (pag. 859, del 15 febbraio 1914), essendo giudice al Tribunale di Larino, lo assegna anche al Tribunale di Genova.

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