Si usava in passato l’espressione “mandare da Erode a Pilato” per indicare una persona o una questione che veniva continuamente ribattuta da una parte all’altra. Questo antico modo di dire calza a pennello con la questione della rotatoria delle Terme di Trescore, la cui realizzazione è strettamente legata alla partita a ping pong che da oltre un anno stanno giocando il TAR, Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia, e il Consiglio di Stato. È successo l’anno scorso, quando la sentenza del TAR favorevole alla Provincia di Bergamo, che intende realizzare la rotatoria sulla SP89 all’altezza delle Terme e della strada di accesso al centro abitato di Zandobbio, è stata ‘disinnescata’ dal Consiglio di Stato che aveva accolto la richiesta di sospensiva della società Terme di Trescore, contraria all’opera. Questa estate il TAR ha nuovamente dato ragione alla Provincia respingendo le contestazioni della società che gestisce le Terme, ma quest’ultima ha nuovamente contrattaccato rivolgendosi nuovamente al Consiglio di Stato, puntando su due questioni: la preoccupazione per la salvaguardia delle fonti idriche di cui fanno uso le Terme e il considerare ‘non utile’ questo intervento, in vista della variante alla Statale 42 tra Trescore, Entratico e Zandobbio.

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