Una nuova bufera si è abbattuta sull’imprenditore bergamasco Pierino Zanga, che dalla vicenda penale che lo aveva coinvolto nell’autunno del 2016 nell’ambito di uno dei filoni dell’indagine della Dda – Direzione Distrettuale Antimafia – su un sistema di presunte tangenti per oliare l’assegnazione di subappalti di opere pubbliche in Lombardia, tra cui il collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa ed Expo – ne era uscito con poco più di quattro anni di condanna definitiva e solo una parte di beni confiscata.
In queste settimane si è tornati a parlare di Zanga: la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano ha infatti ridisposto il sequestro del patrimonio per 4 milioni e mezzo di euro, stavolta come misura di prevenzione. La Guardia di Finanza ha messo i sigilli a 13 fabbricati e 27 terreni tra Telgate, Zanica, Bolgare, Paratico e Trescore Balneario. Proprio qui, sulle colline, era già stata sotto i riflettori anche la Locanda Armonia, un’attività specializzata in eventi e matrimoni. Oggi è gestita da quattro ex dipendenti, che sono del tutto estranei ai fatti e nulla hanno a che vedere con le indagini, tanto che la loro attività nel mondo della ristorazione prosegue pagando un affitto allo Stato. Gianluigi Belotti e Mario Bana si occupano della cucina, mentre Chiara Belotti e Claudia Tozzi dell’organizzazione degli eventi; insieme, quando dopo le sentenze la tenuta è tornata nelle disponibilità della famiglia Zanga, hanno formato un nuovo contratto aziendale.
“Ora – spiega il legale Fabio Minelli – riprenderanno a versare il canone allo Stato e abbiamo già avuto rassicurazioni dall’amministratore giudiziario che si occupa del caso dall’inizio. È importante sottolineare che la Locanda ha già prenotati 120, 130 ricevimenti organizzati per il 2023 e per loro non cambierà nulla, perché l’attività va avanti e non si è mai fermata”….
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