Tra passato e presente, tra storia ed attualità, la figura storica dell’ex sindaco del comune di Trescore Mario Sigismondi ci ha accompagnato in un viaggio all’interno del proprio paese alla scoperta dei cambiamenti e delle mutazioni che Trescore ha subito nel corso dei secoli. È stato un lungo percorso, ricco di sorprese e di aneddoti, siamo passati da un secolo all’altro, come se il tempo avesse stravolto tutto in uno schiocco di dita. Il nostro tour è iniziato dal cuore del paese, ovvero dove si trova la chiesa di San Pietro Apostolo, per poi spostarci lungo Via Locatelli: “La parte centrale del paese riguarda la zona che si trova intorno alla chiesa ed è, ad oggi, ma anche nel passato, la via principale del commercio e della vita economica – spiega l’ex sindaco del comune di Trescore Mario Sigismondi – fino a qualche decennio fa, qui si trovavano diversi negozi famosissimi, i quali venivano frequentati, non solo dai cittadini di Trescore, ma anche dai residenti dei paesi limitrofi. Trescore è sempre stato il centro ed il cuore della Val Cavallina nel corso dei secoli e lo è ancora. Diverse persone, provenienti da tutta la Lombardia, venivano a Trescore per fare acquisti, questo sottolinea l’importanza storica e culturale che Trescore è riuscito a costruirsi nel corso dei decenni e dei secoli. Nel cuore del paese si trovava la pasticceria “Pina”, attualmente chiusa. Era molto conosciuta, pensate che era stata fondata addirittura nel 1920. La gente veniva sia da Bergamo che da Milano per acquistare i dolci di pasticceria. Vorrei ricordare anche i vecchi negozi “Ondei” e “Campana”, entrambi di abbigliamento, che si trovavano in questa zona. Sono due negozi veramente storici, hanno rappresentato una parte di storia e di vita importante per il nostro paese. Come ristoranti, è presente il ristorante “Della Torre”, tutt’ora attivo. In origine questo ristorante fu un’osteria, stiamo parlando di molto tempo fa, eravamo alla fine del Settecento. Successivamente, si svilupperà nel corso dei secoli, fino ad arrivare a come lo si vede oggi. Il ristornate “Della Torre” è stato, ed è tutt’ora, una delle attrazioni gastronomiche più importanti della Valle, ma in generale della provincia di Bergamo”.
Sempre proseguendo su Via Locatelli, la quale è stata interessata da diversi cambiamenti nel corso dei secoli: “Via Locatelli inizia dalla Piazza Cavour. Tanto tempo fa, solamente la prima parte di questa via era abitata. Le residenze si sviluppavano dove attualmente troviamo l’incrocio tra Via Lorenzo Lotto e Via Ospedale. Questo perché la parte verso sud-est era, fino agli anni ‘20/’30 del Novecento, deserta, sorgeva solamente una chiesa. Invece, partendo dall’incrocio tra le due vie, fino ad arrivare a Piazza Dante, c’erano pochissime case. In Via Locatelli, una volta, passava anche il tram, che serviva per collegare la città di Bergamo a Trescore. Dove si trovava il Consorzio Agrario (attualmente situato in altra posizione,come si vede in fotografia), una volta il binario si divideva in due. Una linea portava verso Nord, quindi verso la Val Cavallina, mentre l’altra linea passava per l’attuale Via Locatelli, una volta denominata “Viale Vittorio Emanuele”, ed andava verso Gorlago, in direzione di Sarnico. Purtroppo, il tram è scomparso durante la prima guerra mondiale.
Sempre su Via Locatelli si trovava e si trova la chiesa di San Pietro Apostolo, attualmente in ristrutturazione. Questa chiesa è la terza che sorge in questa zona, in quanto sono state costruite una sopra l’altra. La prima risale al periodo medioevale, ma una volta distrutta, sulle sue ceneri è sorta un’altra chiesa, risalente al 1600. Infine, dopo la distruzione di quest’ultima, è stata costruita una terza chiesa, essa risale alla seconda metà dell’Ottocento.
A fianco dell’attuale chiesa, una volta, si estendeva un campo sconfinato, dove, all’inizio del Novecento, è stato costruito quello che oggi è il Palazzo Municipale, le scuole elementari (che attualmente non sono più presenti, in quanto furono demolite durante il mio mandato da sindaco) e l’Oratorio Maschile, che, poi, fu trasformato in un bottonificio. Questo bottonificio, una volta, dava lavoro a circa trecento persone, ma, successivamente, fu costretto a chiudere intorno agli anni ‘50 del secolo scorso. Oggi, i terreni dove una volta sorgeva, appunto, il bottonificio sono diventati di proprietà della parrocchia. In questa zona, attualmente, abita un sacerdote. Del Palazzo Municipale di Trescore ho scritto la storia in occasione del completo rifacimento interno negli anni scorsi.
Una volta, dove oggi si trova la Banca Popolare, era presente una delle uscite del percorso della tranvia, precisamente quella che portava verso Gorlago e Sarnico. In questa zona, tanto tempo fa, erano presenti diversi alberghi in quanto i Bagni, come era uso chiamare la stazione termale, erano molto frequentati da utenti provenienti dalla Lombardia e non solo. Famosa la presenza, per più di un mese, del generale Garibaldi nel maggio del 1862. Questi ultimi sono una delle strutture più antiche che conserviamo: sono stati trovati, addirittura, dei reperti risalenti all’epoca dei romani, quindi parliamo di molti secoli addietro. Si pensa che, successivamente, i Bagni siano stati restaurati dai Franchi di Carlo Magno. Poi, dopo il periodo medievale, quanto Trescore fu al centro di aspre lotte tra Guelfi e Ghibellini, durante il quale furono occupati da un monastero di monache benedettine, Bartolomeo Colleoni li ripristinò e li donò alla città di Bergamo. Le fonti termali rimasero proprietà della città di Bergamo fino ad oltre la metà dell’Ottocento, quando la città decise di vendere il complesso a privati”.
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