La musica è tante cose… è passione, è gioia, è malinconia, è sogno, è condivisione. Si canta in compagnia, ma si canta anche da soli in auto o sotto la doccia.
La musica è un motore che ci fa andare avanti, facendoci superare quelle pietre d’inciampo che troviamo lungo il cammino della vita. Da un anno e mezzo ci siamo trovati di fronte non una pietra, ma un macigno, il Covid, che ci ha impauriti, bloccati, messi in un angolo.
Adesso, però, la gante ha voglia di riscatto, di libertà, di vivere… in poche parole, ha voglia di musica.
Incontriamo quindi un gruppo di ragazzi che vanno dai 20 ai 60 anni (sì, si può essere ragazzi anche a 50 o 60 anni…). Un gruppo di amici uniti da una grande passione, la musica.
Ecco quindi il ‘Mirage’, una Cover Band che affonda le radici nella Media Val Cavallina, un gruppo che da alcuni anni si fa apprezzare dal pubblico.
Ecco chi sono i nove componenti del ‘Mirage’. Sul palco troviamo sei amici: Michele Testa (di Grone, chitarra e voce solista), Michael Cambianica (di Berzo San Fermo, anche lui chitarra e vove solista), Ivan Bresciani (di Luzzana, alla batteria), Bruno Bertoli (di Palazzolo sull’Oglio, basso e corista, Diana Andreotti (di Vigano Sant’Andrea, pianoforte e tastiere) e Cristina Meloni (di Endine Gaiano, voce solista). In regia ce ne sono altri tre: Raffaello Cambianica (di Berzo San Fermo, tecnico dell’impianto audio), Andrea Testa (di Grone, tecnico dell’impianto luci) e Sindi Zeneli (di Casazza, fotografa e addetta alle comunicazioni).
Quando è nato il vostro gruppo musicale?
“Nel 2012. È nato così… per scherzo – sorride Michael – Ho preso la chitarra di mio papà e mi sono messo a suonare con Michele, che è mio amico da tanti anni. Poi abbiamo coinvolto un altro amico batterista. Abbiamo cominciato a suonare, il primo concerto lo abbiamo fatto a scuola. Poi, pian piano, ne abbiamo fatti altri. È così che è nato il gruppo ‘Mirage’, da un trio. Poi nel 2016 abbiamo ‘cambiato pelle’ e siamo diventati più grandi. Altri amici si sono uniti. Nel corso degli anni alcuni componenti sono cambiati. Adesso siamo nove, tutti amici accomunati dalla stessa passione per la musica”.
“Sì – interviene Michele – è vero che la musica ci unisce. Mi piace però sottolineare che ci unisce anche una grande amicizia. Noi ci vediamo sempre, non solo durante le prove e i concerti, ma anche nel tempo libero. Usciamo sempre insieme, non solo noi, ma anche le fidanzate e i fidanzati dei vari membri del gruppo. Siamo un gruppo molto affiatato”.
Raffaello (il papà di Michael) è, con i suoi 62 anni, il ‘decano’ del gruppo ed ha una grande stima dei suoi giovani e giovanissimi amici. “Sì, sono meravigliosi. Le loro voci messe insieme fanno venire i brividi. Io mi occupo di ‘musica e musicisti’ per passione da più di 40 anni (ero un muscicista di liscio dagli anni Ottanta fino al 2000, quando mi sono ritirato) e sono felicissimo di far parte di questo gruppo, che ho visto nascere e crescere nel corso degli anni. Hanno investito tantissimo in questa loro passione. Devo dire che sono rimasto sorpreso dalla loro voglia di andare avanti sempre e comunque affrontando di petto tutti le problematiche che si sono via via presentate sul loro cammino… e il Covid non li ha di certo scoraggiati. Loro hanno davvero messo in pratica il motto ‘Mola Mia’, perché in quest’ultimo anno e mezzo, le restrizioni, il coprifuoco e ‘la regione a colori alterni’ non hanno impedito lo svolgimento delle prove (sempre nel rispetto delle regole e del distanziamento) di nuovi brani che ora sono pronti per essere proposti al pubblico. E, ci tengo a sottolinearlo, mi è piaciuto vedere questi ragazzi che non si sono tirati indietro. Tanti gruppi che conoscevamo, infatti, si sono sfasciati da quando c’è la pandemia”.
Già… la pandemia… Il Covid ha colpito in modo pesante tutti i settori, ma tra quelli più massacrati c’è quello dello spettacolo, dal teatro alla musica. Anche il 2021 (oltre al 2020) è particolarmente complicato per le band che si esibiscono in concerti dal vivo.
“Non ci siamo voluti arrendere all’idea che il Covid ci avrebbe nuovamente privati del contatto con la gente, con il nostro pubblico. Abbiamo continuato a fare le prove e con l’arrivo dell’estate possiamo riprendere a fare alcuni concerti. Per il momento – sottolinea Michele – sono previste solo tre serate, ma speriamo che si apra ancora qualcosa. Non è stato facile per nessuno riprendere dopo tutti questi mesi di chiusura, ma adesso la gente ha voglia di uscire, divertirsi, ascoltare musica. Ed è proprio quello che anche noi vogliamo dare alla gente. Vogliamo suonare, cantare, far divertire il nostro pubblico con la musica. L’anno scorso, dopo il primo lockdown, abbiamo fatto due concerti a Berzo e a Monasterolo. La gente era felice di poterci ascoltare… ed è così anche quest’estate”…
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