VAL CAVALLINA PROFUGHI sui monti aspettando uno “status” “Vogliamo lavorare”. “Protestano con Iphone e cuffie da 100 euro, e si lamentano pure…”

0
84

Una protesta che nasconde qualcosa in più, un malessere covato per tutto l’inverno e che ora rischia di esplodere, non solo ai colli di San Fermo. La questione profughi in valle Cavallina inizia a diventare rovente e dopo la protesta simbolica di sabato 7 marzo ai Colli di San Fermo con l’occupazione della strada, in valle Cavallina ci si inizia a porre qualche domanda sulla gestione dei ragazzi arrivati dalla Libia e catapultati dal caldo africano al gelo orobico.

In valle Cavallina i profughi sono ospitati a San Paolo d’Argon, a Vigano San Martino, a Monasterolo del Castello, o meglio in Valpiana (territorio di Monasterolo ai Colli di San Fermo) e a Casazza. Partiamo proprio da Valpiana, dove è andata in scena la protesta di tredici ragazzi arrivati dalla Libia qui nell’inverno che non sembra finire mai. Per arrivare alla struttura bisogna arrivare in cima ai colli di San Fermo e percorrere per più di un chilometro una strada sterrata ancora in parte ricoperta di neve e ghiaccio. In mezzo al bosco, tra alberi e tanta neve c’è la struttura gestita dalla Cooperativa Rinnovamento che ospita 38 ragazzi provenienti da Pakistan, Gambia, Mali, Senegal, Costa d’Avorio e Nigeria. Tredici di questi ragazzi, sabato 7 marzo hanno fatto una protesta occupando per un’ora e mezza la strada per attrarre su di sé l’attenzione. “Siamo stanchi di rimanere qui in mezzo ai boschi e al freddo, per questo abbiamo protestato, per attirare l’attenzione – hanno spiegato i ragazzi – vogliamo una struttura che sia a valle, vogliamo imparare l’italiano con dei corsi che qui non ci sono, vogliamo lavorare, darci da fare e non rimanere qui. Siamo chiusi in questa struttura da sei mesi e qui fa sempre freddo, nessuno viene ad aiutarci, nessuno si fa sentire e il tempo passa. Noi arriviamo tutti dalla Libia, siamo fuggiti dal nostro paese per cercare qualcosa di meglio ma qui non abbiamo prospettive. Abbiamo più volte chiesto ai responsabili della cooperativa di essere spostati ma non ci ascoltano”…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 27 MARZO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui