In Latteria c’è un via vai di clienti. Martedì mattina, una mattina come un’altra di metà marzo ma qui la gente va e viene. Dalla valle, certo, ma soprattutto dalle… valli. “Vengono dalla Valle Camonica, da Borno specialmente, da Angolo, Darfo e dintorni”. Sempre. Lorenzo Bruschi, Direttore e Casaro della Latteria di Val di Scalve (il presidente è Guido Giudici, già sindaco di Vilminore, medico e presidente della Comunità Montana) , un marchio in tutta la regione, e anche oltre. Numeri da primato per la piccola Val di Scalve: 16 allevatori della Val di Scalve che forniscono il latte fresco, 120.000 formaggelle, 2.070.000 milioni di litri di latte che arrivano rigorosamente dagli allevatori della valle. Lorenzo Bruschi, 42 anni arriva da Sesto San Giovanni: “Ho studiato agraria – spiega Lorenzo – con una tesi sulla formaggella della Val Seriana, i miei genitori avevano una casa a Parre, e così quando in estate venivamo in vacanza io ho cominciato ad andare in alpeggio con due fratelli di Parre, Giovanni e Roberto Cominelli e con Pierino Zucchelli di Valcanale”. Lorenzo arriva dall’hinterland milanese ma la passione per la montagna, per il latte, per l’alpeggio, per gli allevatori ce l’ha nel sangue da sempre, quelle passioni che quando ti arrivano addosso diventano vita. diventano lavoro, diventano tutto”. Come sei arrivato qui alla Latteria? Lorenzo sorride: “Dovevo rimanere sei mesi – spiega – e invece sono 11 anni che sono qui, lavoravo in Comune a Sesto San Giovanni, mi si è presentata questa opportunità e non ci ho pensato nemmeno un minuto, sono venuto, in mezzo progetti, idee e tanta voglia di guardare al futuro”. Lorenzo che ora ha 42 anni ha iniziato come dipendente e ora è Direttore e Casaro, con lo sguardo dritto al futuro, sempre, anche adesso: “Sì, abbiamo in mente un po’ di cose nuove a cui crediamo molto…
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